La scia di sangue de "I versetti satanici": assaliti e colpiti a morte i traduttori del libro "maledetto"
E Salman Rushdie, ogni anno nell'anniversario della sua condanna avvenuta il 14 febbraio 1989, riceve un inquietante biglietto di San Valentino dall'Iran. Gli viene ricordato che nessuno ha dimenticato. Sulla sua testa resta una taglia di 3,3 milioni di dollari
Era il 3 luglio 1991 quando a Milano un uomo di nome Ettore Capriolo veniva aggredito nella sua casa di Via Curtatone. Poche ore prima aveva fissato un appuntamento con una persona per conto dell'ambasciata iraniana in Italia. Ma a casa sua fu assalito con un coltello: Capriolo riuscì a sopravvivere. L'uomo armato voleva conoscere l'indirizzo di Salman Rushdie. Capriolo infatti era il traduttore italiano de I versi satanici. Nello stesso anno Hitoshi Igarashi, un traduttore, accademico e islamista giapponese, venne trovato nel suo ufficio pugnalato al cuore. Due anni prima aveva tradotto I versi satanici di Salman Rushdie.
Nel 1993, la mattina dell'11 ottobre, l'editore norvegese William Nygaard venne ferito da tre colpi di arma da fuoco. L'uomo si trovava vicino alla sua abitazione, a Dagaliveien. Sì salverà. Solo nel 2018 si è scoperto che i suoi attentatori erano persone legate al regime degli ayatollah. Nel 1989 infatti aveva fatto pubblicare l'edizione norvegese del controverso romanzo di Rushdie. Era anche lui stato raggiunto da una fatwā iraniana.
L'inferno per Salman Rushdie inizia l'anno dopo la pubblicazione del libro avvenuta nel 1988 (qui il video shock dell'aggressione). Il motivo che valse all'autore una fatwā di Khomeyni è il fatto che rivisitò in chiave onirica l'episodio dell'ispirazione di Maometto. Per questo motivo il Grande ayatollah ne decretò la condanna a morte per bestemmia. Ha vissuto sotto scorta praticamente tutta la sua vita.
Sono trascorsi 33 anni alcuni ma una fatwā non si dimentica. Il 12 agosto 2022 poco dopo esser salito sul palco del Chautauqua Institution, per tenere una conferenza, Rushdie viene ripetutamente accoltellato al collo, ad un occhio, al braccio, all'addome, ferito al fegato, (quii il video shock dell'aggressione) da un giovane di 24 anni origini libanesi, Hadi Matar, che non era certo nato quando è stata decretata la condanna per bestemmia. Ma ugualmente ammiratore dell'Iran dei pasdaran e dei loro alleati Hezbollah. Nei giorni successivi anche la scrittrice Rowling, che aveva manifesttato la sua solidarietà a Rushdie, riceve minacce di morte.
Una violenza psicologica senza fine. Ogni anno nell'anniversario della sua condanna avvenuta il 14 febbraio 1989, lo scrittore riceveva un inquietante biglietto di San Valentino dall'Iran. Gli viene ricordato che nessuno ha dimenticato. Resta infatti una taglia di 3,3 milioni di dollari da parte di una fondazione religiosa iraniana.