Migliorano le condizioni di Salman Rushdie dopo l'aggressione, lo scrittore riesce a parlare

Le condizioni restano critiche ma lo scrittore è stato staccato dal respiratore. L'aggressore è un 24enne del New Jersey Hadi Matar, vicino all'estremismo sciita

TiscaliNews

Sono ore di angoscia e apprensione per le condizioni di Salman Rushdie che, dopo essere stato accoltellato tre volte al collo e quattro all'addome è ancora ricoverato in condizioni gravi e rischia di perdere l'occhio destro. Ma ci sono segnali di speranza. La notte scorsa lo scrittore è stato staccato dal ventilatore e riesce a parlare, ma le condizioni sono sempre critiche. 

Da oltre 30 anni sotto la minaccia di morte dell'Iran e dell'estremismo islamico per un suo libro, Salman Rushdie rischia di perdere un occhio dopo essere stato accoltellato ad un festival letterario nello Stato di New York. L'autore dei Versi satanici è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico dopo il trasporto in elicottero in ospedale con gravi danni al braccio e al fegato. Per l'aggressione è stato arrestato un 24enne del New Jersey, Hadi Matar, ma non è ancora chiaro il motivo di un attacco così violento contro lo scrittore che è nel mirino dei fondamentalisti da quando l'ayatollah Khomeini offrì una taglia di 3 milioni di dollari come ricompensa per la sua morte.

Salman Rushdie (Ansa)

 

L’assalto

L'attacco è avvenuto alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Italia), poco dopo che Rushdie era salito sul palco del Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, per tenere una conferenza. Hadi Matar, che secondo il racconto dei testimoni indossava una mascherina nera, si è alzato dalla platea, è saltato sul palco e si è avventato sullo scrittore colpendolo "al collo e almeno una volta all'addome", secondo la ricostruzione della polizia. Colpito anche il moderatore della conferenza, Ralph Henry Reese, che è stato dimesso dall'ospedale qualche ora dopo.

Le testimonianze

"Tutto si è svolto in una manciata di secondi", ha detto un testimone che era seduto tra il pubblico. "Era coperto di sangue, colava sul pavimento", ha raccontato. "Ho visto del sangue intorno ai suoi occhi e colargli giù per la guancia". Lo scrittore è stato soccorso subito da un medico presente in sala e poi è stato trasportato in elicottero in ospedale.

Hadi Matar vicino all’estremismo sciita

Il movente dell'accoltellamento dello scrittore rimane da stabilire con certezza ma col passere delle ore emerge un profilo dell'aggressore che fa pensare ad un attacco di matrice religiosa. "Al momento non abbiamo alcuna indicazione di un movente", ha detto ai giornalisti il maggiore Eugene J. Staniszewski. Per ora sembra che il giovane, secondo i media statunitensi, sia nato in California e si sia trasferito di recente nel New Jersey, a Fairview, un quartiere della Contea di Bergen che si affaccia sul fiume Hudson davanti a Manhattan. La polizia ritiene che Matar stesse "lavorando da solo", ma su questo punto potrebbero emergere novità dopo la perquisizione della sua abitazione fatta dagli agenti dell'FBI, visti da alcuni residenti. Le autorità inoltre stanno ancora indagando sull'esatta nazionalità di Matar e su eventuali precedenti penali a suo carico. Quanto al movente, secondo i media un esame preliminare dei suoi canali social ha mostrato la sua simpatia per l'"estremismo sciita" e le cause della Guardia rivoluzionaria islamica iraniana (Irgc). Anche se per il momento non sono emersi legami diretti tra il 24enne e l'Irgc, gli investigatori avrebbero trovato immagini del comandante iraniano Qassem Solemani - ucciso in un raid Usa a Baghdad nel 2020 - in un'app di messaggistica del cellulare di Matar. Da parte sua, il difensore d'ufficio del giovane - l'avvocato Nathaniel Barone - interpellato dalla Associated Press, si è rifiutato di rilasciare commenti.

Folla a casa dell'aggressore

Nella serata di ieri una folla di curiosi e vicini si è ammassata davanti alla casa dell'aggressore a Fairview, in New Jerseyma è stata allontanata dalla polizia che ha chiuso la strada. "Condanniamo ogni forma di violenza e vogliamo che tutti abbiano la libertà di parlare e scrivere la verità", ha dichiarato subito dopo l'attacco la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, elogiando il poliziotto intervenuto subito dopo l'assalto allo scrittore. "Gli ha salvato la vita", ha detto.

Fars: “Che l'autore satanico tiri le cuoia”

In assenza per ora di reazioni ufficiali dalle autorità iraniane, l'agenzia Fars pubblica un editoriale sul ferimento di Salman Rushdie, augurandosi che "tiri le cuoia". "Anche se finora non c'è nessuna notizia sulla sua morte - si legge nel commento - auguriamo che tiri le cuoia e con la morte di questo autore satanico il cuore ferito dei musulmani possa guarire dopo tutti questi anni".
Il quotidiano ultraconservatore iraniano Kayhan ha invece definito "coraggioso" il 24enne Hadi Matar. "Diciamo bravo a questo uomo coraggioso e consapevole del suo dovere che ha attaccato il depravato apostata Salman Rushdie a New York. Baciamo le mani di colui che ha strappato il collo del nemico di Dio con un coltello" si legge in un articolo del quotidiano, il cui direttore, Hossein Shariatmadari, è considerato vicino alla Guida suprema Ali Khamenei. Quasi tutti i media nella Repubblica islamica, in particolare quelli conservatori, hanno descritto Rushdie come un "apostata".

Lagioia: "Il fanatismo religioso è uno schifo"

"Il fondamentalismo religioso è uno schifo. Ma l'epoca rischia di essere fanatica anche fuori dalla religione. Lunga vita a Salman Rushdie". Lo scrive in un post su Facebook, il direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, Nicola Lagioia che osserva: “Avrebbe parlato degli Stati Uniti come asilo per scrittori e altri artisti in esilio, e come casa per libertà d'espressione creativa”. Secondo Lagioia, che si richiama alle notizie di agenzia delle ultime ore, è "probabile che l'aggressore sia un cane sciolto, e quasi certamente è un estremista religioso. Dunque, la fatwa di Khomeini del 1989". Il direttore del Salone di Torino ricorda che Rushdie "aveva rinunciato alla scorta perché non ne poteva più". "Ha scritto libri - aggiunge - che molti di noi hanno amato. 'I figli della mezzanotte' è un classico della letteratura del secondo Novecento, resterà a lungo. Mentre aspettiamo speranzosi i bollettini medici andrebbe ricordato che Salman Rushdie, come scrittore, è un perfetto oggetto d'odio per i fanatici. La sua letteratura si basa, tra le altre cose, su ironia e molteplicità. L'ironia ride di ogni nostra aspirazione alla purezza. La molteplicità, offrendo cittadinanza narrativa, e dignità, a molti punti di vista (e personaggi) contemporaneamente, frustra la pretesa che esista una sola verità".

La solidarietà

Il premier britannico Boris Johnson ha condannato l'attacco. "Inorridito dal fatto che Salman Rushdie sia stato accoltellato mentre esercitava un diritto che non dovremmo mai smettere di difendere", ha twittato. "In questo momento i miei pensieri sono con i suoi cari. Speriamo tutti che stia bene". Emmanuel Macron ha assicurato che la Francia "è al fianco di Rushdie". "La sua lotta è la nostra", ha scritto su Twitter il presidente francese. Solidarietà all'autore è stata espressa da tutto il mondo letterario e da tanti scrittori. Stephen King si è augurato che Rushdie "stia bene", mentre J.K. Rowling ha definito l'attacco "una notizia orribile".