Anna Kuliscioff: la vita contro corrente di una grande socialista, femminista e medico dei poveri
A 100 anni dalla sua scomparsa, a Roma la presentazione del libro a lei dedicato e via alla mostra. La sua fu una vita straordinaria. Anticipò i tempi. Fu una vera femminista. Tante le battaglie per l’emancipazione femminile per il riconoscimento dei diritti delle donne e per una reale parità fuori e dentro la famiglia

E' stata una figura non comune, una leader politica, intellettuale e militante, portavoce delle donne e degli ultimi, che seppe anticipare i tempi. A 100 anni dalla morte era impossibile non ricordarla. Sarà presentato martedì 20 maggio il volume Oltre il tempo patriarcale. La lungimiranza di Anna Kuliscioff a cura di Fiorenza Taricone. L'appuntamento è per (le 17) alla Fondazione E. Besso, Largo di Torre Argentina 11, a Roma. Pubblicato in occasione del centenario della scomparsa di Anna Kuliscioff, rivoluzionaria, dottoressa, giornalista e femminista, ed è corredato da brani antologici e da un prezioso materiale fotografico messo a disposizione dalla Fondazione a lei intitolata.
Capostipite del socialismo e del femminismo
Con la raccolta si vuole far luce su alcuni aspetti rilevanti - ma meno indagati - di una capostipite del socialismo e femminismo italiano. La dimensione affettiva e amicale in relazione alla sua militanza politica (di cui parlerà Fiorenza Taricone); il suo rapporto non privo di controversie, ma fecondo, con le associazioni femministe del tempo (Liviana Gazzetta), il contributo alla legge del 1902, cosiddetta Legge Carcano, sul lavoro delle donne e dei fanciulli e la sua specifica attenzione alle condizioni di bambine e bambini (Isabel Fanlo Cortés).
Le diverse vite attraversate e vissute controcorrente da Anna Kuliscioff hanno segnato profondamente le vicende politiche e sociali del nostro Paese, con un marcato protagonismo nelle battaglie per l’emancipazione femminile per il riconoscimento dei diritti delle donne italiane e per una reale parità fuori e dentro la famiglia. Una vita straordinaria che merita di essere ricordata e portata a conoscenza di tutti, soprattutto delle nuove generazioni.
Gli interventi previsti
Alla presentazione di Oltre il tempo patriarcale, volume promosso dal Comitato per le Celebrazioni del Centenario e dalla Fondazione a lei intitolata, interverranno Anna Maria Isastia (Università La Sapienza Roma); Maurizio Ridolfi (Università della Tuscia). Presenti la curatrice, autrici e autori: Fiorenza Taricone (Università di Cassino e Lazio Meridionale); Thomas Casadei, (direttore del Crid (Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazione e vulnerabilità, Università di Modena e Reggio Emilia); Marina Cattaneo (vice Presidente Fondazione Kuliscioff); Isabel Fanlo Cortés (Università di Genova); Liviana Gazzetta (Università Ca' Foscari Venezia). Modera la giornalista Elisa Di Salvatore.
Il video
Seguirà la proiezione del video della mostra Io, Anna Kuliscioff, organizzata dalla Fondazione omonima, visibile già a Milano fino al 27 aprile, oggi Mostra itinerante, che si può visitare a Roma presso la Biblioteca statale "Antonio Baldini" fino al 30 maggio. La rassegna ripercorre le tappe di questa donna dalle vite plurime private e pubbliche: signora del Socialismo Italiano, medico dei poveri, ginecologa con tesi di laurea sull'origine batterica della febbre puerperale (che contribuirà a salvare milioni di donne dopo il parto); protagonista di battaglie per l’emancipazione femminile.
Critica sociale
Come giornalista fonderà - insieme a Filippo Turati - la più autorevole rivista di ispirazione socialista Critica Sociale e quindi La Difesa delle Lavoratrici, nata nel 1912 dalla fusione con Su Compagne creata da Angelica Balabanoff, che diventa il primo organo ufficiale delle donne socialiste italiane in cui confluiranno tutte le migliori penne del socialismo femminile: Linda Malnati, Giselda Brebbia, Angelica Balabanoff, Maria Gioia, Argentina Altobelli. Una redazione di combattenti che si riunisce in casa di Anna, direttrice del giornale, con l'intento concreto di stabilire un rapporto di comunicazione diretta con le operaie e le contadine per renderle consapevoli della loro condizione.