"30 minutes in Gaza", mostra in prima europea a Bologna: per vedere quello che era e quello che è
Quando nell'ottobre 2023 iniziano gli attacchi a Gaza, quello che inizialmente era nato come un progetto di narrazione e conservazione del patrimonio culturale diventa un lavoro di testimonianza e di possibile ricostruzione del patrimonio architettonico

Grazie alla realtà virtuale e a un progetto realizzato in un'università americana da un ricercatore palestinese è possibile entrare a Gaza, oggi, vedere con i propri occhi quello che era e quello che è: "30 minutes in Gaza" è una mostra virtuale, a posti limitati, che permette ai visitatori di vivere un'esperienza immersiva di 30 minuti a Gaza prima della devastazione, vivendone i momenti di tranquilla quotidianità e frammenti di vita mondana.
Il progetto è stato realizzato da The Phoenix of Gaza, e viene presentato a Bologna in prima europea da Teatri di Vita, in collaborazione con Assopace Palestina, Welcome Refugees e Collettivo Urbanə. L'appuntamento è a Teatri di Vita Studio, in via del Pratello 90/a, a Bologna dal 13 al 18 maggio.
Nel 2016 il ricercatore Naim Abourradi è costretto a lasciare Gaza, la sua terra di origine. Suoni, odori, ricordi, tradizioni e affetti vanno perduti, forse per sempre. Quando nel 2022 vince una borsa di studio all'X-Real Lab della California State University, Abourradi decide di realizzare un progetto di realtà virtuale che consenta di documentare e mostrare i luoghi e le tradizioni di uno dei posti più inaccessibili del mondo.
A partire da luglio 2022 un cameraman locale che inizia le riprese, destinate a durare circa un anno. Quando nell'ottobre 2023 iniziano gli attacchi a Gaza, quello che inizialmente era nato come un progetto di narrazione e conservazione del patrimonio culturale diventa un lavoro di testimonianza e di possibile ricostruzione del patrimonio architettonico.
La mostra virtuale permette di scoprire la cultura, la storia e la resilienza: lo spettatore cammina e si muove dentro una replica di ciò che era Gaza prima della devastazione. Molti dei luoghi mostrati nell'esperienza virtuale oggi non esistono più, molte delle abitudini testimoniate oggi sono state sconvolte dai bombardamenti israeliani, ma viverle e sapere che sono esistite aiuta a misurare il peso della distruzione.