Partigiana 'Luce', nazione senza memoria è senza futuro

(ANSA) - ROMA, 04 APR - "Una nazione senza memoria è una nazione che non ha futuro, ragazzi studiate, studiate, studiate, perchè la cultura è importante e ci rende liberi, a ragionare pensare, prendere decisioni in completa autonomia senza farci influenzare da altri, senza paura". Parola di Luciana Romoli nome di battaglia "Luce", staffetta della Brigata Garibaldi della sesta zona di Roma, classe 1930, che ha partecipato alla presentazione speciale a Roma - della miniserie che arriva su Rai 1 il 15, 22 e 25 aprile in occasione degli 80 anni della liberazione, Fuochi di Artificio della regista Susanna Nicchiarelli - all'Auditorium Parco della Musica dove i primi due episodi sono stati proiettati con in collegamento le scuole di oltre 30 città simbolo della Resistenza, nell'ambito dell'iniziativa "Viva l'Italia".
Presenti la regista, la giovane protagonista Anna Losano, la partigiana Luciana Romoli, grazie alla collaborazione dell'Anpi, e Andrea Bouchard, autore del romanzo (edito da Salani) da cui è tratta la serie. È stata la bambina della Resistenza: a otto anni fu espulsa da tutte le scuole del Regno per essersi ribellata alle leggi razziali che colpirono la sua compagna di banco ebrea e per aver organizzato una rivolta scolastica. Luciana è una ragazza degli anni Trenta. Giovanissima, a soli 13 anni, le appare evidente e immediata la necessità della lotta per la libertà anche a costo della vita; entra così nella Resistenza, come staffetta. "La Resistenza - ricorda - è stato un modo per uscire dall'odio". Oggi questa tenace e coraggiosa ultranovantenne ritiene un suo fermo dovere ricordare ai più giovani continua a battersi per la libertà. (ANSA). .