Esce il libro di Caiazza sull'emigrazione italiana in California

Roma, 14 mar. (askanews) - Tra Otto e Novecento, migliaia di italiani emigrarono in California. Qui, dove i bersagli del razzismo antistranieri erano gli asiatici - cinesi, giapponesi, indiani -, gli italiani non dovettero aspettare per diventare «bianchi». Mentre altrove negli Stati Uniti la loro «bianchezza» veniva contestata, la partecipazione alla difesa della cosiddetta «frontiera dell'uomo bianco» garantì loro l'accesso immediato ai privilegi razziali sia materiali che simbolici propri della popolazione di origine europea in America.
La disamina storica del caso degli italiani che si spinsero sul Pacifico mette a fuoco il paradigma - l'esclusione dell'«altro» ai fini della propria assimilazione - che permise alle masse emigrate dal Vecchio Continente di integrarsi negli Stati Uniti, riproducendone il sistema sociale basato sul razzismo.Tommaso Caiazza (1985) insegna storia e filosofia in un liceo statale di Roma. Dopo la laurea in Storia contemporanea all'Università La Sapienza, ha conseguito il dottorato in Storia sociale presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Durante il dottorato, ha trascorso un periodo come visiting student researcher all'Università della California, Berkeley, dove ha condotto la ricerca alla base del presente libro. Suoi articoli e interventi sono apparsi su riviste come «Altreitalie», «Dimensioni e problemi della ricerca storica», «Italian American Review», «Italia contemporanea», «Studi emigrazione», «California Italian Studies», «Memoria e ricerca».