Cannavacciuolo, Masterchef è sempre più università di cucina

(ANSA) - ROMA, 03 OTT - Masterchef "più che un programma sta diventando un'università di cucina per questi ragazzi". Lo dice Antonino Cannavacciuolo, protagonista con il compagno di giuria Giorgio Locatelli (assente il terzo giudice Bruno Barbieri) del panel 'Parla come Masterchef' nel corso della seconda giornata di Sky 20 anni, evento organizzato dal 2 al 4 ottobre al Museo nazionale romano nelle Terme di Diocleziano di Roma. "Riempie il cuore vedere i concorrenti, perché anche noi abbiamo cominciato con sogni e ispirazioni - aggiunge Locatelli -. Li vediamo mettersi a nudo davanti a noi, si emozionano, piangono e ogni tanto escono delle storie che toccano il cuore.
La cosa più difficile è eliminarli". Anche perché "con loro si crea un rapporto - osserva Cannavacciuolo - e ogni anno mi prendo uno di Masterchef a lavorare con me". Nei nuovi episodi "abbiamo lavorato molto di più sui classici, che sono importantissimi da conoscere prima di poter andare inventare". Per Cannavacciuolo "i classici sono la base su cui si va ad applicare la propria creatività. Poi c'è una parte slegata dalla tradizione che ti porta ad osare di più". Oggi per Locatelli "i giovani sono molto più aperti ad altre influenze, come quelle orientali o nordafricane che riuscivano a fare un medley di prodotto e cultura italiani con prodotti e culture che vengono da lontano. La cucina italiana è quella che è perché ha questa grande capacità: adattarsi ad ogni territorio e assumere altri prodotti. Qualcuno parla di bastardizzazione, invece il futuro è lì, si deve continuare a crescere". Agli aspiranti concorrenti a Masterchef lo chef consiglia "di cucinare qualcosa che lo rappresenti. Noi vogliamo la sincerità dall'inizio". Inoltre "non bisogna strafare, portare una ricetta con troppi passaggi che ti rendono insicuro, noi cerchiamo anche la serenità in queste persone - sottolinea Cannavacciuolo -. A volte vediamo che preparano piatti belli esteticamente ma ci rendiamo subito conto se sono piatti 'stampati' cioè che il concorrente ha preso da un libro e provato dieci volte, per passare". (ANSA). .