Pulcinella, tra maschera antica e critica moderna
Lo spettacolo Pulcinellesco, di Valerio Apice, sta girando l’Italia per rinnovare una tradizione antica che trova nel teatro classico la via per raccontare il presente e, perché no, dare una sbirciatina al futuro.
L’autore
Valerio Apice è nato a Vico Equense nel 1974. È attore, poeta ed educatore teatrale. Nel 2007 fonda il Teatro Laboratorio Isola di Confine (accreditato dal Ministero dell’istruzione) in Umbria, e cura dal 2009 Finestre – Festival internazionale di teatro con la partecipazione di Eugenio Barba. Dal 1997 lavora sulla maschera di Pulcinella per un recupero della tradizione scritta e orale. Cura seminari sulle tecniche dell’attore in Italia e all’estero, in collaborazione con Università, Istituti Italiani di Cultura, istituzioni teatrali. Dal 2000 al 2004 dirige i seminari sull’uso della maschera e l’improvvisazione presso la Cattedra di Storia del teatro dell’Università dell’Aquila. Dal 1998 il lavoro Valerio Apice è stato presentato in diverse istituzioni sul territorio nazionale e all’estero. Dal 2014 dirige il progetto Banda Pulcinella, spettacolo itinerante di teatro e musica che coinvolge circa 25 performer perché la maschera di Pulcinella è un personaggio corale, capace di accogliere e restituire il pensiero di molti.
Una maschera mille volti
Pulcinella nasce nel Seicento come personaggio della Commedia dell’Arte, quel teatro itinerante e anche di strada, che rese celebre l’Italia per l’ottimo livello dei suoi attori e che consacrò le maschere del teatro italiano a personaggi riconosciuti in tutto il mondo. Pulcinella cambia forma: la maschera che copre il suo viso passa da bianca a nera nel tempo, dimagrisce e ingrassa, la sua veste si accorcia e si allunga ma una cosa resta costante: la sagacia.
È infatti la maschera più irriverente, polemica e sottile del nostro repertorio, qualcuno fa risalire le sue origini addirittura alle Atellane, le recite farsesche del teatro latino. Tradizionalmente si individua Acerra, in Calabria, come luogo di nascita. Ciò che è certo che l’evoluzione del suo personaggio non passò mai di moda, incarnando molto bene quello spirito ribelle tipico dell’Italia. Molti furono gli artisti che ritrassero Pulcinella, tra i più celebri Giambattista e Domenico Tiepolo.
Come si accenna anche nel teatro di Shakespeare occorre un folle per dire cose sagge e spesso è la finzione del teatro a rivelare il vero. Segreti scomodi, verità inattese, colpi di scena inaspettati e battute taglienti sono il pane quotidiano di Pulcinella.
Un modo per crescere
Esercitare il senso critico, conoscere, studiare sono punti fermi per arricchire questo personaggio di sfumature sempre attuali e nuove e anche per rapportarsi alla società multiforme che viviamo senza timori e pregiudizi. La sagacia è di per sé motivo di riflessione e crescita sui fatti del mondo e sulle cose umane.
Dunque guarderemo al cuore puro e rivelatore della maschera per avere una visione onesta della realtà?