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Messalina, la bella imperatrice che si prostituiva nei prostiboli con marinai e gladiatori. La storia

Famosa per la sua avvenenza fu moglie di Claudio, che aveva 30 anni più di lei. Secondo alcuni storici una volta sfidò una celebre prostituta in una gara a chi riusciva ad avere il maggior numero di rapporti sessuali in 24 ore e vinse. I tanti amanti e la tragica fine

Ignazio Dessi'di Ignazio Dessi'   

Un personaggio molto discusso dell’antichità è Messalina. Terza moglie dell’imperatore romano Claudio, deve la sua fama soprattutto alla reale o presunta vita lussuriosa. Ma chi era veramente questa donna che, in un modo o nell’altro, lasciò una traccia nella storia? Valeria Messalina (questo il nome completo) nacque intorno al 20 d.C. in una famiglia della dinastia giulio-claudia ed era cugina del famoso Caligola (quello che nominò senatore il suo cavallo). Visse intensamente, nutrì forti ambizioni ed ebbe una tragica fine.

Fu proprio il cugino a imporle il matrimonio con Claudio quando aveva 14 anni ed era già una delle donne più desiderate di Roma per la sua posizione sociale e la straripante bellezza. Il marito aveva 30 anni più di lei, era balbuziente, zoppo e si era già sposato altre due volte. Con lui comunque ebbe due figli, Claudia Ottavia e Cesare Britannico.

Quando i pretoriani, nel 41 d.C., uccisero Caligola, Claudio e Messalina furono acclamati imperatori. D’accordo col marito la donna fece allora eliminare gli assassini di Caligola e mandò in esilio il famoso filosofo e drammaturgo Seneca con la sua supposta amante, Giulia Livilla (sorella minore del defunto imperatore).

Donna di potere e scandalo

Stando agli storici antichi, in particolare Svetonio, Tacito, Plinio, Giovenale e Cassio Dione, Messalina fu una donna estremamente influente alla corte imperiale. Tuttavia, le stesse fonti – spesso ostili alle donne di potere – la descrivono come lussuriosa, manipolatrice e spietata.

Gli amanti e la sua condotta dissoluta

I racconti sulla sua condotta si sprecano e sono spesso torbidi. Dire però se sono veri o inventati ad arte è impresa ardua. Certo è che viene descritta come una sorta di ninfomane inguaribile. Si racconta che costrinse il marito a ordinare a tutti i sudditi giovani e belli di cederle, che avesse relazioni incestuose e che, la notte, si prostituisse nei prostiboli (bordelli) sotto il falso nome di Licisca. Si spiega che, completamente depilata, i capezzoli dorati, con gli occhi truccati da una mistura di antimonio e nerofumo, si offrisse per qualche ora, in modo sfrenato, a marinai e gladiatori.

Plinio il Vecchio fa sapere che una volta sfidò la più celebre prostituta dell’epoca a una gara che consisteva nell’avere più rapporti sessuali (concubitus) in un giorno e vinse arrivando a 25. Fu proclamata invicta (invincibile) e, secondo Giovenale (6,130), stanca, ma non sazia di uomini, smise (lassata, viris nondum satiata, recessit). Pare sapesse essere molto generosa con quelli che accondiscendevano ai suoi capricci, ma anche pronta a far eliminare facilmente quanti non lo facevano.

Messalina fu una potente imperatrice (Foto AI)

Numerosi i suoi amanti, a volte celebri e a volte anonimi. Da cavalieri e liberti imperiali, spesso descritti come vittime della sua insaziabile lussuria, al governatore Silano e a Gaio Silio, giovane noto per la sua avvenenza e ambizioso senatore con cui Messalina avrebbe organizzato un matrimonio mentre Claudio era lontano da Roma. Un atto visto come vero e proprio affronto e tentativo di colpo di Stato che portò alla sua rovina.

La relazione con Silio e la congiura

Quel suo matrimonio con il bel Silio fu considerato un atto di tradimento nei confronti di Claudio e, quando l’imperatore venne a sapere della vicenda, fu indotto dai suoi consiglieri a una decisione estrema. Ma facciamo un passo indietro.

Dopo le relazioni con il governatore Appio Giunio Silano (costretto a sposare Domizia Lepida e poi fatto uccidere a seguito di un intrigo che secondo alcuni vide protagonista la stessa imperatrice) e con l'attore Mnestere, le cronache dicono che Messalina si innamorò di Gaio Silio, marito di Giulia Silana. Questi ripudiò la moglie e divenne il suo fedele amante. Ma queste sono solo alcune delle storie che vengono attribuite a Messalina.

Una storia particolare è per esempio quella di Valerio asiatico proprietario dei Giardini Luculliani (Horti Luculliani), uomo estremamente ricco, amante di Poppea Sabina. Donna che aveva un grave difetto: era nemica di Messalina, anche perché le due si contendevano il titolo di donna più bella di Roma. Ma soprattutto si contendevano l’amore del bellissimo Mnestere, attore di gran successo dell’epoca. La storia è lunga e intricata ma sarà Valerio Asiatico comunque a farne le spese e cadere vittima di un intrigo dove, pare, ebbe parte l'imperatrice.

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L'inizio della fine

Nel 48 si verifica un fatto decisivo: mentre Claudio si trovava a Ostia, durante una festa dionisiaca a palazzo, l’imperatrice e il suo amante Gaio Silio inscenarono il loro matrimonio. Fu la goccia che fece trabboccare il vaso. La cosa arrivò alle orecchie dell’imperatore per opera del liberto Narciso che informò due concubine.

Claudio, assunte sommarie informazioni, e temendo una congiura ai suoi danni da parte dei due amanti per far salire Silio sul trono, avrebbe preso la decisione estrema: coloro che avevano preso parte al matrimonio, incluso lo stesso Silio, furono condotti al campo dei pretoriani, processati sul posto e condannati al supplizio. Ordinò quindi che Messalina gli venisse condotta il giorno seguente affinché si discolpasse. La storia vuole tuttavia che Narciso, temendo che l'imperatore potesse perdonarla, ordinasse a un centurione e a dei tribuni di procedere con la sua esecuzione.

Impossibile sapere se andò davvero così. Pare comunque che Messalina abbia perso effettivamente la vita in quel frangente. E visto che l'adulterio non prevedeva la pena di morte ma il confino a vita (relegatio in insulam), la motivazione della sua tragica fine potrebbe risiedere, in realtà, nell’accusa di complotto politico (ordito con Silio), considerata anche la damnatio memoriae cui andò incontro.

Gaio Silio non oppose resistenza e chiese una morte rapida, Messalina si rifugiò invece negli Horti Luculliani (giardini di Lucullo) dove – si racconta - fu uccisa da un tribuno inviato dal liberto, nonostante sua madre l'avesse incitata a suicidarsi onorevolmente. La tradizione vuole inoltre che il tribuno, nello sferrare il colpo fatale, abbia esclamato: "Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, allora piangerà mezza Roma". Si dice inoltre che Claudio, appreso della fine della moglie mentre stava mangiando, non avrebbe fatto domande e avrebbe continuato a banchettare.

Verità o propaganda?

Molti storici moderni ritengono che le storie su Messalina, specie quelle sulla sua vita sessuale, potrebbero essere state esagerate o distorte dalla propaganda senatoria, che vedeva con ostilità le donne potenti. Messalina, come Agrippina e altre imperatrici, poteva risultare insomma una donna pericolosa e scomoda in una società dominata essenzialmente dagli uomini. Anche per questo resta una delle figure più affascinanti e misteriose dell’antica Roma.

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