Sedusse schiere di donne, perfino una monaca bellissima, ma fece anche altro che pochi sanno
Il celebre e fascinoso veneziano, libertino, avventuriero e seduttore di fanciulle, figlio di due attori, che fuggì rocambolescamente dal carcere dei Piombi, fu però anche diplomatico e scrittore. Trascorse gli ultimi anni sbeffeggiato dalla servitù

Sono trascorsi circa trecento anni da quando venne al mondo il famoso Giacomo Casanova, figura entrata nel mito. Ma chi era veramente l'iconico personaggio rimasto nella memoria collettiva in maniera tanto marcata? Il celebre veneziano, libertino, avventuriero e seduttore di fanciulle, che fuggì rocambolescamente dal carcere dei Piombi, fu – contrariamente a quanto si può credere – anche un diplomatico e un grande scrittore, autore di un’opera monumentale come Storia della mia vita.
Casanova (nato nel 1725 e morto nel 1798) è ricordato non solo per il fascino e le conquiste amorose, ma anche per il contributo letterario e la capacità di destreggiarsi tra intrighi politici, viaggi e incontri con personaggi influenti dell’epoca.
La sua incredibile vita
Nacque il 2 aprile 1725 nella città dei Dogi in una famiglia di artisti del palcoscenico. Studiò inizialmente per diventare prete, ma la sua inclinazione verso la vita mondana lo portò a rinunciare ben presto alla carriera ecclesiastica. I genitori, Gaetano Casanova e Giovanna Zanetta Farussi, in conseguenza del lavoro di attori che li portava sempre in giro, lo affidarono alla nonna. Tra indigenza e problemi di salute, il ragazzo riuscì a studiare a Padova presso l'abate Gozzi, che gli dette vasta cultura classica e con la cui sorella si iniziò alle vicende amorose. Si laureò in giurisprudenza all'Università di Padova nel 1742, ma non esercitò mai come avvocato.
Avventure e viaggi
Giacomo trascorse gran parte della sua vita viaggiando per l'Europa, visitando città come Parigi, Londra, Vienna e Madrid. Si mise spesso nei guai per via del suo stile di vita libertino, le sue relazioni amorose scandalose e la sua tendenza a immischiarsi in intrighi politici. Fu imprigionato nel 1755 nei Piombi, la celebre prigione veneziana, per accuse di immoralità e magia, ma riuscì a compiere una fuga spettacolare, che contribuì a costruire la sua leggenda.
Carriera e incontri
Grazie al suo carisma e alla sua intelligenza, frequentò le corti europee e conobbe figure influenti come Voltaire, Rousseau, Madame de Pompadour, Mozart, Federico il Grande e Caterina II di Russia. Fervente alchimista, lavorò anche come agente segreto per il governo veneziano e fu diplomatico e giocatore d’azzardo. Spesso si sostentava grazie a espedienti come la scrittura di lettere e componimenti.
L'amore e la seduzione
Casanova è famoso per il gran numero di relazioni amorose che ebbe con donne di ogni classe sociale. Nonostante questa fama di libertino, le sue relazioni non erano solo fisiche ma, spesso, basate su un'intensa complicità emotiva e intellettuale.
Trattava le donne sempre con rispetto, e dicono si innamorasse ogni volta, anche se si trattava di storie brevi. Pare lasciasse sempre un buon ricordo e citava per cavalleria le proprie amanti con le inziali, così che ci sono volute indagini lunghissime per risalire ad alcune di loro. Per esempio, ci è voluto un gran lavoro per comprendere che - con molta probabilità - la travolgente MM era la bellissima monaca Maria Morosini. Casanova la descrive come "un'assoluta bellezza, alta, dalla carnagione bianca quasi pallida, aria nobile e decisa quanto timida e riservata, con grandi occhi azzurri".
Gli ultimi anni e la scrittura
Negli ultimi anni della sua vita, Casanova si trasferì a Vienna come segretario dell'ambasciatore veneziano Foscarini e, alla morte di questi, trovò rifugio al castello di Dux in Boemia (oggi parte della Repubblica Ceca), dove lavorò come bibliotecario per il conte Waldstein. Qui scrisse la sua opera più famosa, Histoire de ma vie (Storia della mia vita), un’autobiografia monumentale che racconta la sua esistenza, ma offre anche una notevole panoramica dettagliata della società europea del XVIII secolo. Non per nulla quest'opera è considerata una delle testimonianze più vivide del Settecento. Trascorse gli ultimi tristissimi anni della vita, sbeffeggiato dalla servitù, ormai incompreso, e considerato il relitto di un'epoca tramontata per sempre.
In conclusione
Giacomo Casanova rappresenta l’archetipo del libertino, ma la sua figura va ben oltre il mero seduttore. Era un uomo colto, curioso, poliglotta e affascinato dalla scienza, dalla filosofia e dalle arti. La sua vita tumultuosa e il suo spirito libero lo rendono uno dei personaggi più affascinanti e complessi della storia. Si può dire, insomma, che Casanova resta tuttora un simbolo di avventura, intrigo e seduzione, ma anche un testimone privilegiato della cultura e della società europea del XVIII secolo.