Il fascino proibito delle città sommerse: guarda le più belle. Una si trova in Italia
Interi centri abitati, inghiottiti nel grembo delle acque e, talvolta, molto ben conservati. I mari o i laghi custodiscono insediamenti abitativi, di alcuni secoli fa ma anche romani e neolitici. Eccone alcuni

Sotto la superficie delle grandi acque possono celarsi tesori inestimabili e perfino grandi città. Inutile però tornare sempre al mito di Atlantide di cui parlò Platone nel Timeo e nel Crizia e di cui si è sempre subito il fascino, anche ai nostri giorni. Ci sono nel mondo delle piccole Atlantide che non tutti conoscono ma di cui è certa l'esistenza. Si tratta di vere e proprie perle archeologiche: interi centri abitati custoditi nel grembo di mari e laghi e, talvolta, molto ben conservati.
Vediamo allora alcuni esempi di queste meraviglie che giacciono nelle profondità liquide del Pianeta e si rivelano piene di mistero e fascino.
Heracleion, Egitto
Heracleion, nota anche come Thonis, era una città dell'antico Egitto situata nel Delta del Nilo, le cui rovine si trovano oggi sommerse nella baia di Abukir, a 2,5 km dalla costa. La città possedeva un porto e un grande tempio dedicato a Khonsu, poi identificato con Eracle. In quella città, col tempo, divenne preminente il culto di Amon e vi si celebravano anche i Misteri di Osiride. Heracleion prosperò particolarmente tra il VI ed il IV secolo a.C. Il centro abitato affondò nel VI o VII secolo d.C., probabilmente a causa di tremendi terremoti e inondazioni. Nel 2000 le rovine sommerse vennero individuate e riscoperte dall'archeologo subacqueo francese Franck Goddio.

Dwarka, Golfo di Cambay, India
La città sommersa di Cambay è stata scoperta dagli scienziati marini nel 2002. L’antica struttura urbana si trova a circa 37 metri sotto il livello del mare al largo delle coste indiane. La città ha una dimensione di 8 km per 3 km. Gli esperti sono rimasti a bocca aperta quando hanno individuato tanti reperti architettonici ancora intatti. Ad aver più impressionato gli studiosi però è che il sito risulta avere più di 9.500 anni. In India la città è stata subito soprannominata Dwarkaï (città dorata) in onore di quella mitica appartenuta al Dio indiano Krishna, che secondo la leggenda, aveva 70.000 palazzi d’oro, d’argento e altri metalli e minerali preziosi.
Pavlopetri, Grecia
Questa città greca è, tra quelle sommerse dalle acque, tra le più antiche del mondo. E' stata dichiarata patrimonio culturale subacqueo dall’UNESCO. Il sito è fantastico. Il mare è riuscito a conservare un’intera cittadina con edifici, strade e necropoli, tutti risalenti a circa 3mila anni fa. Le rovine furono individuate alla fine degli anni ’60. Pavlopetri rimase fuori dall’acqua per 2mila anni prima di essere devastata da un tremendo terremoto. Adesso si trova a una profondità di 4 metri.
Shi Cheng, Cina
La città del leone, più comunemente nota come Shi Cheng, è una città sommersa situata a 400 chilometri da Shanghai, nella provincia dello Zhejiang. La sua sorte è stata segnata nel 1959, quando si decise di costruire la diga sul fiume Xin’an, con conseguente formazione del lago Qiandao. La città aveva origini antichissime. Pare risalisse addirittura a un periodo tra il 25 e il 200 D.C. Le necessità di approvvigionamento idrico della regione, tuttavia, ne decisero il destino. Adesso riposa a 40 metri di profondità e – stando alle informazioni - risulta molto ben conservata. I sub che vi si avventurano possono ammirarvi incisioni di draghi, fenici e leoni impressi anche su strutture che hanno resistito al tempo.
Baia, Italia
Anche in Italia c’è una piccola e meravigliosa Atlantide: si tratta di Baia. Un sito veramente affascinante custodito amorevolmente dalle acque del Golfo di Napoli, più precisamente lungo la costa tra Bacoli e Pozzuoli. Baia era una città fiorente in epoca romana, luogo di riposo e svago e molto cara a imperatori come Giulio Cesare, Adriano e Settimio Severo. Soprannominata la Pompei sommersa, rappresenta uno dei più grandi musei sottomarini esistenti. Famosissimi sono i resti della Villa dei Pisoni, di Villa Protiro e del ninfeo adornato di statue dell’imperatore Claudio.

Phanagoria, Russia
Nel Mar nero, in territorio russo, si trova invece la città greca di Phanagoria fondata nel 6 secolo a.C. Attualmente circa un terzo di essa è situata sott’acqua. Niente di strano che l’abbiano definita l’Atlantide Russa. Sotto la superfice del mare possono essere ammirati i resti delle case ma anche le strutture portuali e gran parte della necropoli. Gli esperti hanno scoperto inoltre delle basi di marmo che ospitavano grandi statue e un gran numero di artefatti appartenuti agli antichi abitanti.
Port Royal, Giamaica
Port Royal ha una fama sinistra. Venne definita la città più malvagia della Terra. Un tempo molto ricca, fu un covo di pirati e trafficanti di schiavi. Secondo i racconti vi imperavano la lussuria e la dissolutezza. Per questo, stando a certe credenze, venne punita dagli dei. In realtà, alla fine del 1600, un terremoto e un violentissimo tsunami la colpirono, facendola sprofondare tra le acque. Due secoli dopo archeologi americani rinvennero i resti della città quasi totalmente inabissata ma con parecchie costruzioni ancora intatte e perfino porte e finestre al loro posto.
Atlit Yam, Israele
Uno degli insediamenti umani più antichi finora scoperti sotto le acque, perfettamente conservato, si trova poi in Israele. Risulta egregiamente conservato ed è rimasto inesplorato fino al 1984, quando la sua esistenza è stata rivelata al mondo. Si tratta di Atlit Yam, un villaggio risalente al periodo neolitico e databile a 9.200 anni fa. Si trova a 8-12 metri di profondità e sono visibili, oltre ai resti delle abitazioni, un circolo megalitico, diverse aree lastricate in pietra, pozzi, strutture rituali e tombe con resti umani.