Scoprì le sorgenti del Mississippi ed ispirò L’ultimo dei Mohicani: negli Usa contee e città portano il suo nome
Giacomo Beltrami, esploratore e patriota, nacque a Bergamo nel 1779 e morì a Filottrano nel 1855. La sua fu una vita avventurosa. Probabilmente è più conosciuto negli Stati Uniti che in Italia. Magistrato e massone abbracciò gli ideali libertari della rivoluzione francese e rischiò la pena di morte. In America divenne amico degli indiani e risalì il grande fiume fino alle sue sorgenti
Pochi probabilmente sanno chi è Giacomo Costantino Beltrami, esploratore e patriota italiano nato a Bergamo nel 1779 e morto a Filottrano nel 1855. Sicuramente è più conosciuto negli Stati Uniti che in Italia. Se non altro perché lì gli hanno intitolato una Contea nel Minnesota, una catena di monti e pure una città nella contea di Polk. Beltrami infatti fu il primo pioniere ad avventurarsi in territori inesplorati fino a raggiungere le sorgenti del Mississippi. La sua è stata una vita avventurosa improntata alla voglia di libertà.
Rivoluzionario e libertario
Magistrato e massone, abbracciò gli ideali libertari della rivoluzione francese e fu imprigionato in Italia per aver partecipato ai primi moti insurrezionali, durante i quali rischiò addirittura l’impiccagione. Fuggì dalla Penisola e seguendo il suo naturale amore per l’avventura si recò prima in Francia, poi in Inghilterra e infine nell’America del Nord.
In quelle terre sconosciute decise di esplorare i territori dove nasce il Mississippi insieme a due compagni. Dopo tre mesi, tuttavia, profonde divergenze portarono i tre a separarsi e Beltrami proseguì da solo inoltrandosi nei territori Sioux e Chippewa, dove pochi stranieri avevano osato avventurarsi. La sua indole pacifica e socievole gli consentì di stringere rapporti di stima e amicizia reciproca con le popolazioni indigene.
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Divenne amico dei nativi
L’esploratore italiano si innamorò della cultura dei nativi americani e la studiò con passione, tanto che scrisse parecchio sull'argomento, su di loro e sulla loro società, pubblicando perfino un dizionario inglese-sioux ancora oggi in uso.
Inevitabilmente Beltrami si schierò dalla parte delle tribù native americane, a quel tempo descritte in maniera ingiusta e faziosa dalla letteratura, e – si dice – abbia finito con l'ispirare James Fenimore per il fortunato romanzo (e in seguito successo cinematografico) L’ultimo dei Mohicani.
Il rientro in Italia
Del suo fantastico viaggio in terra americana fece un resoconto scritto ritenuto troppo fantasioso da certi suoi contemporanei. Viaggiò anche per il Messico, Haiti e Santo Domingo. Rientrò in Italia nel 1839 dopo aver soggiornato a Londra e a Parigi dove prese parte alla Rivoluzione di luglio del 1830. Le tre gloriose giornate del 27, 28 e 29 luglio, con cui il popolo, scendendo in piazza ed erigendo barricate, costrinse Carlo X, conte di Artois ed ultimo re di Francia, ad abdicare.
Con gli oggetti raccolti da Beltrami durante i suoi viaggi è stato allestito un museo a lui dedicato a Filottrano (Ancona). Proprio in questa cittadina questo personaggio degno di un grande film d'avventura morì nel 1855.