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Leggere libri imbarazzanti senza perdere la propria fama da intellettuale? Ci pensa Adelphighetti

Come mimetizzare nelle vostre librerie da intellettuali i libri trash che avete sempre voluto leggere

Camilla Sorudi Camilla Soru   
Leggere libri imbarazzanti senza perdere la propria fama da intellettuale? Ci pensa Adelphighetti

Sarà capitato anche a voi: aver voglia di una lettura poco impegnativa per i vostri momenti di relax sotto l’ombrellone, leggere qualcosa di facilissimo per far passare velocemente il viaggio o ancora decidere di indagare la fenomenologia del best seller trash.

La realtà si scontra poi con certe copertine: caratteri cubitali come manifesti e immagini che lasciano davvero a desiderare. Nella migliore delle ipotesi il primissimo piano degli occhi intensi dell’autore (mi chiedo sempre quanti scatti avrà dovuto fare il povero fotografo per tirarne fuori uno credibile), nella peggiore fotografie dall’aria soft porn in bianco e nero.

Insomma, la curiosità fa i conti con la nostra dignità. Abbiamo una reputazione da mantenere, almeno decente. Non possiamo andare in giro facendo da sei per tre a “cinquanta sfumature di grigio”, anche se nei nostri weekend di solitudine abbiamo fatto la maratona di Mr Gray.

A ribaltare il paradigma contenuto trash/ contenitore trash ci pensa finalmente una pagina instagram. Adelphighetti ha creato per noi, consumatori medio intellettuali dai reconditi e inconfessabili desideri pop, una casa editrice immaginaria che ci permetterà di leggere Fabio Volo con lo stesso atteggiamento di chi legge i "quaderni dal carcere" di Gramsci.

Adelphighetti ripropone la letteratura più ingiusta e di successo, con una nuova veste: quella della storica e nobilissima casa editoriale Adelphi. Copertine identiche, tutte con la stessa grafica. Colori perfettamente intellettuali, perché deve esistere anche se non lo sappiamo un’armocromia del radical chic.

L’avventura è iniziata con la copertina rosa polvere di ”E’ una vita che ti aspetto” di Fabio Volo,  per proseguire con Benedetta Parodi e il suo “Benvenuti nella mia cucina” improvvisamente intellettualissimo con una natura morta in copertina su sfondo ocra.

Attraversando tutti i casi di letteratura commerciale degli ultimi anni, da Dan Brown a Giorgio Faletti, da James a Tamaro, Adelphighetti ci restituisce il diritto di leggere roba orrenda senza essere giudicati. Perché è inutile sostenere il contrario: un libro si giudica proprio dalla copertina.

Ma come dice la stessa casa editrice immaginaria non dobbiamo sentirci in colpa, la brama di letture di ogni tipo è legittima. “Gli Adelphighetti sono qui per voi, lettori di spessore: si mimetizzeranno perfettamente nelle vostre collezioni senza destare seccanti sospetti.”

Camilla Sorudi Camilla Soru   
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