Vuoi diventare astronauta? In America arriva il reality più estremo sulla stazione della Nasa
Il turismo spaziale è l'ultimo gioco dei Paperoni della terra con i voli salatissimi e privati di Branson, Musk, Bezos. E la tv Usa si adegua

Sembra un gioco ma nella realtà è un business da far girare la testa. Si chiama "turismo spaziale" e l'obiettivo non è studiare i meccanismi che regolano gli altri pianeti o capire se in qualche parte dell'universo ci siano forme di vita organizzata. La mission è guardare la Terra dall'alto, provare il brivido del lancio e dell'assenza di gravità, fingersi astronauti per mezza giornata e poi tornare a casa con il selfie di ordinanza, unica testimonianza plausibile in questo nostro tempo digitale e fugace. Un tema che sta appassionando così tanto l'America che sono in previsione ben due "cosmo" reality. Ma procediamo con ordine.

In campo per la conquista "privata" dello spazio ci sono affaristi un po' visionari, molto pirati ma di altissimo calibro: Richard Branson, a capo della Virgin Galactic, ha già spiccato il volo lo scorso 11 luglio a bordo di VSS Unity che ha raggiunto l'altitudine di 90 chilometri. Pochi giorni dopo, il 20 luglio, anniversario dell'allunaggio, Jeff Bezos - ex Ceo di Amazon - ha raggiunto 350mila piedi (106 chilometri) con la agguerrita squadra di Blue Origin. E poi c'è Elon Musk, ovvero mister Tesla, che dopo aver vinto un contratto da 2,9 miliardi di dollari con la Nasa, è pronto a gestire i profitti e le potenzialità di SpaceX, un progetto che punta dritto verso Marte.
Il costo dei biglietti per partecipare alle imprese extraterrestri non sono proprio alla portata di tutti. Virgin vorrebbe realizzare 400 voli l'anno a un prezzo base tra i 200 e 250mila dollari e le prime 600 prenotazioni sono già in cassa. Blue Origin invece alza il prezzo, e di molto: un posto sulla prima navicella con equipaggio è stato messo all'asta per 28 milioni di dollari. Anche SpaceX ha obiettivi ambiziosi: un viaggio in orbita attorno alla Terra, costerà una cifra almeno a sei zeri e ad aggiudicarsi il primo tour è stato il miliardario americano Jared Isaacman che a settembre proverà l'ebrezza dei veri astronauti.

La televisione americana, ribaltando il titolo del romanzo di A.J. Cronin, non sta a guardare come le stelle. Anzi. In cantiere ci sono almeno due reality concorrenti a gravità zero. Uno dovrebbe intitolarsi Space Hero: prevede 24 partecipanti da ogni parte del mondo che si sfideranno in stile Grande Fratello in un Village lunare e verranno votati dal pubblico a casa. Soprattutto quello meno scontato. Perché i produttori, ancora a caccia di un network, hanno le idee chiarissime su come allargare l'audience a livello globale. “La Nigeria - dicono - con 200 milioni di abitanti, non ha mai avuto un astronauta e l’ultimo cosmonauta indiano risale al 1985”. Mica male come obiettivo.

L'altro reality, in fase già avanzata di trattative con Discovery Channel, ha già il suo nome: Who wants to be an astronaut (Chi vuol essere un astronauta). Il format è all'apparenza semplice: i concorrenti devono affrontare una serie di sfide estreme per vincere una permanenza di otto giorni, completamente spesata, all'interno della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Ad addestrarli e selezionarli sarà l’ex astronauta Mike Massimino. L'impresa non è semplice, a cominciare dai cavilli e dalle regole della Nasa. D'altra parte la stazione, 100 metri quadri in totale, viaggia a una velocità media di 27.600 chilometri orari per completare 15,5 orbite al giorno a un'altitudine compresa tra 330 e 410 km dal livello del mare. Altro che X Factor.
Ma se invece non vi interessano né le acrobazie del turismo spaziale, né i progetti arditi della tv Usa, sappiate che in queste sere il cielo ci regalerà una sorpresa e una poesia. Tra l'11 e il 13 agosto tornano visibili le cosiddette "stelle cadenti", o Perseidi. Che nella realtà sono uno sciame di meteoriti derivanti dalla disgregazione della cometa 109P/Swift-Tuttle ma che a noi piace immaginare come le lacrime di San Lorenzo. Per ognuna che attraversa il buio c'è un desiderio ancora da esprimere. Così terrestre, così umano.