Stephen King e Pennac a Scampia con la Marotta & Cafiero che spaccia libri, pizze e musica dove si vendeva droga
A Napoli, tra Melito e Scampia, Rosario La Rossa e Maddalena Stornaiuolo hanno creato un centro culturale e sociale vivacissimo. Ora partecipa alla fiera “Testo” a Firenze. Racconta questa avventura incredibile Maggie Borrelli
Avete sentito parlare della nuova vita della storica Marotta&Cafiero? È una casa editrice piccola e molto intraprendente che, trasferitasi nella periferia di Napoli, è diventata una palestra di cultura in zone socialmente più difficili, tra Scampia e Melito, ha creato un vivace centro che edita e stampa libri e contiene tante cose: dalla pizzeria all’etichetta discografica agli “spacciatori di libri” invece degli spacciatori di droga, dalla libreria Scugnizzeria alle iniziative per bambini e ragazzi. Negli ultimi anni ha pubblicato Raffaele La Capria, molti nuovi autori, saggi di scrittori internazionali di gran fama quali Stephen King, Daniel Pennac, Don De Lillo, il premio Nobel Günter Grass e tanti altri.
Come hanno fatto, essendo piccoli editori? Vi raccontiamo questa storia perché Marotta&Cafiero partecipa con un suo stand alla fiera dell’editoria “Testo” alla Stazione Leopolda di Firenze in corso da venerdì 23 a domenica 25 febbraio e l’ultimo giorno alle 11, alla Sala Ortese, la raccontano al pubblico Maggie Borrelli e Andrea Geloni. Titolo dell’appuntamento: “Spacciatori di libri: dove prima si vendeva la droga, oggi si spacciano libri”. Una sintesi calzante.
La casa editrice puntualizza nel suo sito di non pagare il pizzo e di stampare libri con le accortezze ecologiche possibili. Descrive a Tiscali Cultura l’impresa, invero straordinaria, Maggie Borrelli, la responsabile commerciale e colei che gestisce il consistente capitolo sociale. Il motore principale, avverte, è il direttore Rosario Esposito La Rossa, affiancato da Maddalena Stornaiuolo, moglie, regista e attrice tra l’altro nella fiction Rai Mare fuori. Questa avventura ha qualche ombra? Sì, purtroppo: è la tragedia da cui è partita.
Maggie Borrelli, come è iniziata la nuova vita della casa editrice a Scampia?
Nel 2006 Rosario perse un suo cugino diversamente abile, Antonio Landieri, durante una faida di Scampia. Antonio era a uscito per una pizza con amici, si era fermato a una partita di calcio balilla, è arrivato un commando con mitragliatrici, ha sparato all’impazzata, gli altri sono riusciti a scappare, Antonio aveva difficoltà a muoversi e lo hanno preso alla schiena. Era un ragazzo timido e semplice. Fu perfino accostato a un cartello colombiano della droga. Non era vero. Per restituire dignità ad Antonio, Rosario, che è di Scampia, scrisse dei racconti sul quartiere confluiti nel volume Al di là della neve. Lo pubblicò la casa editrice napoletana Marotta&Cafiero, fondata nel 1959, e vinse anche il premio Siani.
Come arriva dai racconti a condurre la casa editrice?
I due titolari, Anna Cafiero e Tommaso Marotta, ormai anziani, decisero di aver terminato il loro tempo e la donarono, gratuitamente, a Rosario e a Maddalena Stornaiuolo, allora fidanzata e ora moglie. Dalla sede a Posillipo, una zona benestante, Rosario e Maddalena hanno trasferito la casa editrice a Scampia come un baluardo di cultura in un territorio dove non se ne faceva.
Una grossa sfida. Come ha retto?
Tutti erano preoccupati perché loro due parlavano costantemente contro la camorra, tutti pensavano non sarebbe mai fiorita un’azienda del genere, invece dal 2017 continua a produrre libri, è arrivata a circa 300 pubblicazioni. È una storia di grande speranza raccontata nel libro Spacciatori di libri. Negli anni ha trovato una collocazione tra Scampia e Melito con la Scugnizzeria, che è come fosse la casa degli scugnizzi.
Cos’è di preciso la Scugnizzeria?
Da giovani Rosario e Maddalena non avevano un posto dove essere accolti. Con la Scugnizzeria hanno voluto creare uno spazio di 100 metri quadri con un “ospedale dei libri”: ha macchine tipografiche dell’800 e laboratori vari per ragazzi. Si fanno corsi di teatro, cinema, di regia, ha una micro tipografia, stampiamo libri internamente, a chilometro zero, con attenzione a persone dislessiche e ipovedenti, abbiamo la Banca della voce dove dei volontari leggono e registrano audiolibri per bambini non vedenti.
Avete anche altre imprese editoriali?
Alla morte dell’editore Salvatore Coppola Rosario ha rilevato la casa editrice La Coppola, che pubblicava i “taccuini della legalità” sulle vittime innocenti di mafia, poi anche le Garrincha edizioni, che pubblicavano storie di grandi calciatori con rilevanza sociale anche fuori dal campo di gioco. Quindi sono tre case editrici.
Avete anche una pizzeria, giusto?
Aperta dal luglio del 2024, la Matta pizzeria è davanti alla Scugnizzeria: è gestita da ragazzi diversamente abili e anche questa è nata grazie a un dono. Da due librai della libreria Milton di Alba in Piemonte ci conoscevano come editori, sono venuti a trovarci, si sono innamorati di quello che facevamo e fecero un bonifico per permetterci di acquistare il locale. Lo spazio andava ristrutturato e qui entra il rapper Lucariello: segnala un bando pubblico per ristrutturare spazi dalla connotazione sociale e per ragazzi, lo vinciamo e il 6 luglio scorso abbiamo inaugurato questo ulteriore sogno. Come dice Rosario, il dono lega le persone al di là qualunque cosa. La pizzeria è un luogo di incontro dove anche i ragazzi più speciali si sentono accolti, dove impastano la pasta con operatori.
Come reggete economicamente?
I progetti sociali sono sostenuti dalla casa editrice.
In che modo siete arrivati a scrittori come Stephen King, narratore meraviglioso ma è una star planetaria.
Dopo che la polizia aveva trovato un suo libro nello zaino di un killer King aveva scritto un saggio contro l’uso smodato delle armi in America. Lo pubblica solo in formato digitale e non in ogni paese. Pensava che l’Italia non fosse adeguata per la tematica. Rosario gli ha scritto dicendo che forse l’unica casa editrice in cui aveva senso pubblicarlo era la nostra e lui ha risposto. Da quel momento è andato tutto in discesa. I nostri libri hanno un formato particolare, abbiamo vere “chicche” frutto di passione, di tanta ricerca e di studio.
Lei, Maggie, come è salita a bordo di questa nave?
Nel 2015 iniziai a collaborare con Marotta&Cafiero: all’epoca aveva corsi di editoria popolare a prezzo bassissimo e ne seguii uno. Collaborai per un paio di anni, poi in giro per l’Italia mi sono specializzata nel terzo settore per minori, nel 2023 incontro di nuovo Rosario e dall’anno scorso sono la responsabile commerciale e gestisco la parte sociale.
Quanti siete?
La redazione ha più di dieci ragazzi e siamo tutti molto giovani.
Cosa le dà questa esperienza?
Coniuga le due anime che ho inseguito per anni: l’attenzione sociale e i libri. Questo progetto restituisce molto al territorio, è fuori dagli schemi. Si dice sempre che c’è bisogno di soldi ma qui il motto è sognare il sogno impossibile, come diceva Cervantes, è il sogno impossibile che si realizza.
Avete subito minacce o ripercussioni per le vostre attività?
No, mai. Il luogo è aperto a tutti. Sono venuti da noi anche figli di gente al 41bis (è il carcere duro per detenuti cui è vietato ogni contatto con l’esterno, ndr). L’obbiettivo è accogliere tutti. Come dice Rosario prendendo a modello la favola di Pinocchio, tutti si preoccupano di lui ma nessuno pensa a Lucignolo, così noi dobbiamo rivolgerci ai Lucignoli che non hanno un posto dove sentirsi accolti.
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