Da The Jackal allo storico Barbero, tutti pazzi per i podcast. Ma la classifica riserva sorprese
Non solo storie e racconti, i podcast di successo raccontano società, abitudini, cronaca e attualità
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In una sola settimana dalla sua uscita è già uno dei podcast più ascoltati in Italia: la versione audio de "La città dei vivi", romanzo di Nicola La Gioia pubblicato da Einaudi un anno fa sul terribile omicidio Varani, è in vetta alle classifiche di Spotify tra i contenuti più ricercati. Ma se crediamo che gli ascoltatori e le ascoltatrici italiane cerchino solo racconti ci sbagliamo: tra i podcast più amati e cliccati in italiano ci sono quelli di notizie, attualità, approfondimenti, chiacchiere attorno a usi e consumi del paese. E storia, con l'intramontabile Alessandro Barbero che con le sue lezioni è diventato una superstar della divulgazione on demand.
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Se il Podcast oggi gode di un successo senza precedenti, con un italiano su tre che ne fa uso abitualmente, è anche vero che questo successo è stato conquistato in pochissimi anni e in maniera rapidissima: la parola Podcast è stata utilizzata per la prima volta nel 2004 dal giornalista inglese Ben Hammersley che nell'articolo "Audible revolution" pubblicato sul sito della BBC la usò per indicare la novità dei file audio in formato MP3. Il nome deriva dalla contrazione tra IPod, lo strumento della Apple che in quegli anni permetteva di scaricare contenuti audio e ascoltarli off line, e broadcast, cioè un tipo di trasmissione di informazioni. Passò qualche anno prima che i podcast arrivassero nelle piattaforme che conosciamo oggi, ma nel 2005 'podcasting' compariva nel prestigioso dizionario statunitense New Oxford come parola dell'anno.
Fu l'inizio di una diffusione incredibile di contenuti registrati e raccontati attraverso il web, fruibili anche off line e utilizzati in modalità multitasking: una grande conquista tecnologica che consente di ascoltare notizie, conversazioni, narrazioni, approfondimenti e lezioni di ogni genere mentre si guida, si cucina, si fa sport. I numeri dicono che ci troviamo davanti a un successo mai visto prima: un utente internet su tre in Italia ascolta podcast (nel 2020 era un utente su quattro, come rivela una ricerca pubblicata dall'Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, ancora meno nel 2019), la maggior parte degli ascoltatori ha tra i 18 e i 34 anni e l'ascolto medio è di 25 minuti, praticamente una puntata per ogni serie, un tempo enorme considerata la bassa capacità di fermarsi su un contenuto solo per chi sta sul web. La maggior parte dei dati arriva dalla ricerca pubblicata nel novembre 2020 dalla Nielsen, società di statistica e sondaggi, ma il tema è di grande interesse per chiunque si occupi di tecnologia, antropologia e nuovi media; all'University College di Londra un'indagine ha addirittura confrontato il coinvolgimento emotivo di chi fruisce storie in formato audio e video, stabilendo che l'ascolto genera immaginazione e quindi emozioni più forti.
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Non solo storie, dicevamo: il punto sui podcast più amati nel nostro paese lo presenta periodicamente Chartable.com, sito specializzato in analisi e classifiche per editori e inserzionalisti. Se al terzo posto degli ascolti su Spotify, piattaforma nata per la musica e oggi miniera di podcast con un incremento dell'85% in 12 mesi, ci sono le prime due puntate di "La città dei vivi", al primo posto in classifica compaiono The Jackal con il loro nuovo audio show "Biscottis, storie dell'internet", con aneddoti e curiosità su come è cambiato il web e come ha modificato le nostre vite. Segue "Tutte le volte che", chiacchiere tra Camilla e Alice Venturi sui diversi aspetti della vita quotidiana. Al quarto posto c'è "Morning", la rassegna stampa di Francesco Costa, vicedirettore del Post, che ogni mattina racconta e commenta le notizie più importanti e significative del giorno. Ancora notizie, scorrendo la classifica, con Mia Ceran in "The essencial", "Start" de Il sole 24ore, "La zanzara" di Radio24. Tra i primi dieci contenuti più ascoltati c'è, immancabile, Alessandro Barbero e i 140 episodi di "Lezioni e conferenze di storia" raccolte e pubblicate da Fabrizio Mele, con riflessioni e spiegazioni dal Medioevo all'età contemporanea.
Se durante il primo lockdown legato alla pandemia abbiamo creduto che l'abitudine di ascoltare i podcast sarebbe scomparsa con la ripresa della vita normale, i numeri oggi ci dicono che ci troviamo davanti a un fenomeno ormai ben radicato nelle abitudini quotidiane. Non un innamoramento passeggero dunque, ma una vera passione che ha cambiato le nostre vite.