Chi l'ha visto?, da Yara a Roberta: ecco le storie incredibili e il dolore silenzioso delle persone scomparse
Il programma Rai dedicato a delitti e misteri andava in onda per la prima volta il 30 aprile 1989. Ha contribuito a risolvere il giallo della famiglia Carretta
Ha dato volto e voce alle storie più tristi e misteriose del Paese, ha preso per mano migliaia di persone in situazioni difficili, ha accompagnato familiari e amici alla ricerca di uomini e donne scomparsi. Chi l'ha visto?, trasmissione di Rai 3 seguitissima e partecipata, andava in onda per la prima volta il 30 aprile 1989: in 35 anni di trasmissione continua ogni mercoledì in prima serata (unica interruzione il 18 marzo 2020, quando non andò in onda a causa di un sospetto contagio da Covid-19 in redazione), ha raccontato un pezzo dell'Italia, quella più dolorosa e drammatica, aiutando a risolvere casi insoluti e ritrovare persone che sembravano svanite nel nulla.
La prima fortunata stagione, condotta da Donatella Raffai e Paolo Guzzanti, riprendeva un format contenuto allora nella trasmissione 'Portobello' di Enzo Tortora: ben presto, grazie anche alla regia di Eros Macchi, Chi l'ha visto? costruì un'identità e un'audience ben definite, conquistando un pubblico vario e appassionato che ha accompagnato e accompagna il programma fino ai nostri giorni.
Le oltre 1400 puntate andate in onda dal 1989 sono un archivio prezioso per il Paese: hanno raccontato la nostra società nei suoi aspetti più intimi e dolorosi, mostrato la solitudine più nera, acceso un faro su situazioni di disagio e sofferenza spesso invisibili per le istituzioni; negli anni la trasmissione, inizialmente nata per la ricerca di persone scomparse con un appello pubblico sulla tv di Stato, ha iniziato a occuparsi anche di cold case, ricerca di testimoni per incidenti stradali, ritrovamento di persone morte non identificate, femminicidi, casi irrisolti della cronaca italiana, e se ai suoi esordi la redazione poteva contare su un centralino telefonico (il numero 068262) oggi, grazie anche alle novità introdotte dall'autrice e conduttrice Federica Sciarelli alla guida della trasmissione dal 2004 si possono inviare segnalazioni su whatsapp, messenger e mail, con un sito web sempre aggiornato e ricchissimo di link e informazioni.
Roberta, Yara e le altre donne scomparse
Negli ultimi anni il programma ha dedicato un grande spazio alla scomparsa di ragazze e donne vittime di femminicidio. Tra i casi più celebri c'è quello di Roberta Ragusa, 45enne che sparisce da San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, la notte del 13 gennaio 2012: qualcuno dice di averla vista in strada, vicino alla casa dove vive con suo marito Antonio Logli, con addosso solo pigiama e vestaglia, e di essere poi salita a bordo di un'auto che la seguiva. Tre anni fa la storia si è chiusa con l'esito peggiore: i giudici hanno stabilito che la donna è stata uccisa dal marito, condannato a vent'anni di carcere, ma il suo cadavere non è mai stato trovato nonostante anni di appelli e ricerche.
Esito drammatico anche per Yara Gambirasio: la tredicenne di Brembate di Sopra, vicino a Bergamo, non torna a casa dopo la lezione di ginnastica del 26 novembre 2020; il suo corpo viene ritrovato casualmente in un campo a 10 chilometri dal paese solo quattro mesi dopo con i segni di diverse ferite. Per il delitto Massimo Bossetti, muratore e suo concittadino rintracciato grazie a una complessa indagine basata su tracce biologiche, è stato condannato all'ergastolo.
Il dramma in diretta tv
Tra le vicende più sconvolgenti della storia recente c'è quella di Noemi Durini, 16 anni, anche lei vittima di femminicidio: i genitori denunciano che la giovane non torna a casa dal 3 settembre, e 10 giorni dopo il suo fidanzato, anche lui minorenne, rivela di averla uccisa e di averne nascosto il corpo. Chi l'ha visto? registra in quei giorni una delle puntate più drammatiche e controverse: durante un collegamento, i genitori di Lucio apprendono che il figlio ha ammazzato Noemi, il loro dolore viene urlato in diretta sulle tv di tutto il Paese.
Tante critiche arrivano alla trasmissione anche con il caso di Sarah Scazzi: la madre Concetta e gli spettatori sentono in diretta che il corpo della quindicenne è stato trovato sepolto nelle campagne di Avetrana dallo zio, Michele Misseri. In realtà la vicenda si rivela presto ancora più drammatica e complessa: all'omicidio hanno preso parte la giovane cugina di Sara, Sabrina, e sua madre Cosima.
"Ho impugnato quell'arma da fuoco e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello": il 30 novembre 1998 Ferdinando Caretta ammette davanti al microfono dell'inviato di Chi l'ha visto? Giuseppe Rinaldi di aver ammazzato la famiglia, scomparsa nel nulla dall'agosto 1989. Il programma, allora condotto da Marcella De Palma, ha avuto un ruolo fondamentale nella soluzione del caso e ha raccolto testimonianze preziose per il ritrovamento del camper della famiglia, abbandonato in un parcheggio a Milano, e dello stesso Ferdinando, che dopo il triplice omicidio ha vissuto a Londra custodendo il suo terribile segreto in totale solitudine.