Avere un amante giovane e dirgli addio per un altro piacere: Annie Ernaux rompe l'ultimo tabù
L'autrice che ha vinto il Nobel per la Letteratura, a 82 anni, ci racconta un'altra storia privatissima - "Il ragazzo" - che scardina ogni banalità e pregiudizio
Il miracolo dell'alchimia è quello che le riesce sempre, la capacità spiazzante di trasformare la propria vita in letteratura e la letteratura in una appandice della sua vita. Che diventa anche la nostra, di chiunque la legga. Un io che è una pluralità - politica, sociale, emotiva, sentimentale - e che parla a un singolare collettivo con una scrittura d'essenza, mai un fronzolo, mai un aggettivo di troppo. Così scarna che fa male. Annie Ernaux, Premio Nobel per la letteratura 2002.
Lei che ha raccontato la sua famiglia, il rapporto con il padre, con la madre morente, le sue memorie, la Francia, l'addio alla campagna per un posto nel salotto buono dell'editoria, la riscossa, la rivincita, la sorella mancata troppo presto: un'anatoma patologa del proprio vissuto. Colei che prende a calci ogni pregiudizio, che non si fa sconti, non ce ne fa e che ora - a 82 anni - in poche pagine ci racconta una storia d'amore, di sesso e di profonda consapevolezza. Il libro si intitola "Il ragazzo", lo pubblica ancora una volta L'Orma - la sua casa editrice italiana - lo traduce come al solito Lorenzo Flabbi (pagg. 64, euro 8). Anche qui, come nei precedenti, l'autobiografia è la chiave di volta per strappare veli, dare il cuore in pasto al pubblico con crudezza, emanciparci nella frantumazione del totem e del tabù: la storia di una donna "in menopausa" che ha una relazione con un jeune homme, trent'anni meno di lei, la stessa età dei suoi figli.
Si chiama A., è povero come povera era lei alla sua età, timido eppure indolente, abita a Rouen, la stessa cittadina dove Annie è stata ragazza. Lui la contatta perché lei è una scrittrice famosa, dopo una cena imbarazzante, fatta di monosillabi, finiscono a letto in una "notte impacciata". Inizia così una relazione "scandalosa", ennesimo archetipo invalicabile, stereotipo che si fatica a infrangere. Ci pensa Ernaux a pareggiare i conti con le nostre piccole coscienze borghesi e pure con il tempo che scivola grandioso. Intanto nella disparità dei ruoli sociali, Annie sperimenta un do ut des maschile, patriarcale: lo paga, lo porta con sé, lo mostra in strada in spiaggia al ristorante, mentre il mormorio riprevovevole cresce. La donna "in menopausa" ritrova il piacere dell'orgasmo e insieme quello della scrittura.
Come Colette anche la Premio Nobel è nata in Normandia, ma se la prima con Chéri aveva narrato i patimenti di un amore per il giovanotto con «coi capelli dai riflessi blu come le penne dei merli», in questo libro Ernaux investiga gli accadimenti oltre la passione privata, coglie gli sguardi della società, mette in relazione le sue "Memorie di ragazza" con il presente. Tanto che basta una canzone del 1963 - Don't make me over di Nancy Holloway - per riportarla indietro, quando A. non era ancora nato, rivedere una giovana donna rimasta incinta che cerca disperatamente di abortire in un mondo che gli nega qualunque diritto. E' la trama di L'evento (trasformato in film da Audrey Diwan con il titolo La scelta di Anne – L’Événement, vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia 2020) . In Chéri è il giovane maschio che andando via da Léa, l'amante agée, sospira di sollievo, qui - ne Il ragazzo - Ernaux scrive: "Eravamo in Autunno, l'ultimo del Ventesimo secolo, mi scoprivo felice di entrare sola e libera nel terzo millennio".
Libera è anche Emma Thompson, meravigliosa signora del cinema, due Premi Oscar e Dama dell'Ordine dell'Impero Britannico. Che in una pellicola apparentemente leggera come "Il piacere è tutto mio" (al cinema dal 10 novembre) diretta da Sophie Hyde è Nancy, vedova, insegnante in pensione, una esistenza monotona e solidissima, mai una trasgressione, che a un certo punto "affitta" un giovanissimo gigolò - interpretato da Daryl McCormack - per provare un orgasmo nella vita. A 63 anni Thompson si spoglia nuda davanti alla cinepresa e soprattutto dice e ci dice che è venuto il tempo di ribaltare i paradigmi, che il sesso ma anche i sentimenti non sono una questione né di età, né di genere, che noi ragazze ed ex ragazze dovremmo imparare a volerci bene anche con qualche chilo, smagliatura e ruga di troppo. Chissà se basterà andare al cinema, comprare un libro per diventare finalmente consapevoli e un po' felici.