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Imponenti strutture sconosciute sotto il castello di Zerzevan scoperte col georadar: archeologi in allerta

In quel sito della Turchia sono visibili i resti di una imponente torre, della chiesa, di un palazzetto adibito a uso amministrativo, d’un arsenale e di un altare rupestre. Gli esperti pronti a una campagna di scavi

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In questi anni ci siamo occupati spesso delle potenzialità del georadar nell’ambito della ricerca archeologica attingendo all’esperienza di esperti di fama internazionale come il professor Gaetano Ranieri. L’utilità di questa tecnologia è testimoniata da continue scoperte di importanti siti e testimonianze. L’ultima riguarda l’individuazione delle antiche strutture utilizzate da una guarnigione romana in Turchia.

Gli archeologi, utilizzando il georadar, hanno identificato delle gigantesche e sconosciute costruzioni a più piani sotto una fortezza dell’Impero romano d’Oriente, accanto al castello di Zerzevan, a Diyarbakır, risalente al periodo assiro, in pratica a un lasso di tempo tra l’882 e il 611 a.C.

Questa imponente struttura, con mura di 15 metri che si dipanano per 1200 metri, ebbe notevole importanza nel periodo romano, in particolare nel terzo secolo d.C. sotto la dinastia dei Severi (198-235 d.C.), allorché vi si installò un presidio militare che vi rimase fino alla conquista islamica (639 d.c.).

L'archeologo Aytaç Coşkun ritiene che circa 1.500 persone, tra militari e civili, ci vivessero in tempo di pace. "In tempo di guerra - aggiunge - probabilmente circa 10.000 persone provenienti dai dintorni potevano cercarvi rifugio.

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Al giorno d’oggi sono ancora visibili i resti all’esterno di una imponente torre, della chiesa, di un palazzetto adibito a uso amministrativo, d’un arsenale e di un altare rupestre.

Al lato Nord restano le testimonianze dell’esistenza di alcune strade e caseggiati insieme a cisterne per l’acqua. Ci sono anche un rifugio e una chiesa sotterranei e un tempio di Mitra. Il primo di questo genere scoperto nei territori all’estremo limite orientale dell’Impero romano.

L'archeologo: "Qualcosa di significativo qui sotto"

“Sono arrivato nel 2005”, dice Coskun, “e ho capito che bisognava scavare perché ci doveva essere qualcosa di significativo sotto.” Infatti sono tornati alla luce reperti molto importanti. 

“Lo scavo che stiamo conducendo all’interno delle mura del castello è di 57.000 metri quadrati” spiega lo studioso – “Un'area enorme. E al di fuori di essa ci sono qualcosa come 10 milioni di metri quadrati da esplorare.”

Dal 2014, data di inizio degli scavi, nel castello di Zerzevan sono emersi molti reperti che ne hanno illustrato la storia. Ora, le enigmatiche strutture sotterranee localizzate dal georadar fanno pensare ci possano essere altri segreti da svelare. Per questo gli archeologi non vedono l’ora di cominciare una mirata campagna di scavi.

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