Trovate due antiche pagine della Divina Commedia a La Spezia. Ma "sono documenti noti da tempo"
Si tratta di due pagine del Purgatorio e del Paradiso. Sono state rinvenute nel corso dei lavori di trasferimento dell'Archivio di Stato. La direttrice: ""Non è un ritrovamento eccezionale, ma un versamento fatto molti anni fa di documenti già studiati in passato"
Si tratta senza dubbio di un fatto notevole. Due antiche pagine della Divina Commedia sono state trovate durante i lavori di trasferimento dell'Archivio di Stato della Spezia. Lo annuncia il sindaco Pierluigi Peracchini sull'edizione locale de 'Il Secolo XIX' spiegando che "si tratta di due pagine autentiche dei canti del Purgatorio e del Paradiso della prima edizione del capolavoro del sommo poeta Dante Alighieri, parliamo ovviamente del XIV secolo e dell'originale della Pax Dantis".
Fatto straordinario
"È un fatto straordinario, la scoperta di un tesoro di valore inestimabile - commenta il sindaco -. Ora intendiamo individuare presto un percorso con il Ministero della Cultura per un'esposizione. La Pax Dantis, che concluse la guerra tra i Malaspina e i vescovi di Luni, è un tesoro assoluto e inedito di cui mai si era parlato nella storia della nostra città - ricorda -. Come i resti della Divina Commedia. È un fatto straordinario e di rilievo assoluto per la nostra città e per la nostra cultura".
I "documenti su Dante però sono noti da tempo"
"I documenti danteschi dell'Archivio di Stato della Spezia sono noti da tempo. Fanno parte di un versamento operato dall'archivio notarile molti anni fa e su cui esistono già diverse pubblicazioni e diversi studi. E' una precisazione che mi corre d'obbligo fare", dice Rosetta Ferrara, direttrice dell'Archivio di Stato della Spezia, in merito alle pagine della Divina Commedia che sarebbero state ritrovate durante le operazioni di trasferimento dei documenti in una nuova sede che sarà inaugurata nel 2025. "Non è un ritrovamento eccezionale, ma un versamento fatto molti anni fa di documenti già studiati in passato - spiega la dirigente -. Chiaramente per la Spezia, come per qualsiasi città, avere una documentazione che testimonia la presenza storica di Dante è qualcosa di eccezionale di per sé, perché sono documenti molto rari. Ma della loro esistenza si aveva contezza da tempo, tanto che persino Giosuè Carducci venne a vederli quando si trovavano a Sarzana. Non è quindi corretto parlare di ritrovamento eccezionale".