Il malefico potere dei teschi di cristallo che seminano terrore e l'antica profezia maya
Dal teschio del destino a quello con cui i custodi avevano terrore di passare la notte. Leggende e racconti sui poteri di quegli oggetti. Realtà o fantasia? Le discussioni. Alcuni sono in mano a privati e sono spariti, altri si trovano in prestigiosi musei

Tra i reperti archeologici di maggior fascino ci sono sicuramente i teschi di cristallo. Questi incredibili manufatti hanno ispirato serie tv, romanzi, videogiochi e film cult come Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo del 2008. Alcuni di essi sono finiti in mano a privati e sono spariti dalla circolazione, altri invece si trovano negli scaffali di prestigiosi musei, da Londra a Parigi e New York.
I teschi risultano scolpiti perfettamente su quarzo trasparente, a tal punto da sembrare lavorati col laser. Alcune di queste riproduzioni di crani umani vengono comunemente attribuite a civiltà mesoamericane come quelle dei Maya e degli Aztechi. Altri pensano siano il retaggio di qualche civiltà perduta o di visite di esseri extraterrestri calati sulla terra migliaia di anni fa.
Le inquietanti credenze
Ad essere maggiormente intrigante però è che su essi aleggiano inquietanti credenze, come quella che li vorrebbe intrisi di magici poteri e custodi di conoscenze segrete. Va detto viceversa che non mancano i sostenitori della contraffazione, cioè quelli che li ritengono prodotti in epoche recenti da mistificatori.
Il teschio che si muove da solo
Due dei teschi di cristallo più famosi, denominati rispettivamente Max e Sha Na Ra hanno storie particolari. Il primo sarebbe tornato alla luce in Guatemala negli anni ’20, l’altro sarebbe stato trovato in Messico da Nick Nocerino, personaggio televisivo definito detective psichico. Sui poteri di tali teschi si è sbizzarrita la credenza popolare. Per ambedue tuttavia non esiste prova certa della loro autenticità. E non c’è mai stata una sottoposizione di questi teschi ad analisi indipendenti. Altri teschi entrarono in scena in anni più recenti, ed anche in questi casi i dubbi sono molteplici.
Molto famoso il teschio di cristallo conservato per anni al Museum of Mankind di Londra su cui aleggiava un alone macabro. Si narra che i custodi rifiutassero di passarci la notte insieme e, nel caso, lo coprissero con un panno nero per neutralizzarne gli influssi negativi. Ne avevano terrore. Addirittura c’è chi racconta di averlo visto muoversi da solo nella teca. Attualmente quel teschio è custodito al British Museum e, manco a dirlo, è ritenuto un falso dagli archeologi perché gli esami cui è stato sottoposto avrebbero appurato che è stato realizzato con strumenti moderni, come denoterebbero i solchi lasciati da sofisticate attrezzature in zone poco visibili. E anticamente quelle attrezzature non potevano esistere. Anche se ciò potrebbe risultare una verità dalla doppia faccia, come vedremo tra poco.

Il teschio del destino ricettacolo del male
Un altro teschio di cristallo famosissimo è sicuramente quello di Mitchell-Hedges, o Teschio del Destino, scoperto, secondo l’opinione corrente, in una città maya in Belize, intorno agli anni ’20, da Anna Mitchell-Hedges, figlia adottiva dell’archeologo Frederick Albert Mitchell-Hedges. Secondo lo studioso il teschio veniva utilizzato nei rituali Maya ed era un vero ricettacolo del male. Il sacerdote poteva addirittura invocare la morte di qualcuno attraverso di esso.
In effetti, questo manufatto è stato al centro di numerose storie riguardo alla sua origine e alle sue vere o presunte proprietà soprannaturali. Negli anni ’70 il teschio di Mitchell-Hedges venne analizzato nei laboratori della Hewlett-Packard, centro di eccellenza per la ricerca sui cristalli. I risultati sentenziarono che risultava scolpito in un blocco unico e che la lavorazione era compatibile con una origine precolombiana del manufatto. Si diceva anche, tuttavia, che – essendo di cristallo - non c’era modo di datarlo.
La profezia dei 13 teschi
L’atmosfera suggestiva che circonda i teschi di cristallo è stata resa accattivante dalle leggende cresciute attorno ad essi. In particolare quella ritenuta risalente al periodo Maya e riguardante l’esistenza di alcuni particolari teschi di cristallo a grandezza naturale disseminati per il pianeta.
La profezia vuole che illo tempore ci fossero tredici teschi - uno principale più dodici secondari - nei quali si concentravano tutte le conoscenze del mondo. Informazioni decisive sull'origine, lo scopo e il destino dell'umanità. Con un messaggio singolare: quando il genere umano si troverà a un passo dall'estinzione, la riunione di tutti quei 13 teschi sarà l'unica arma di salvezza.
Intanto analisi scientifiche hanno sollevato dubbi sull'autenticità di molti dei teschi di cristallo. Ad esempio, il teschio conservato al British Museum è stato sottoposto a esami che - come accennato - indicano una lavorazione con strumenti moderni (o, comunque, avanzati). Si è così concluso che potrebbe essere stato realizzato nel XIX secolo piuttosto che in epoca precolombiana, perché il laser è stato messo a punto solo in quel periodo. Ma altri replicano che il mistero sta proprio nel fatto che oggetti tanto antichi sono stati realizzati con tecnologie avveniristiche in tempi così remoti. Se realmente risalgono a millenni fa, chi li ha fatti in realtà?
Un fascino intramontabile
L'enigma, anche in questo caso, resta e le opinioni confliggono. Comunque una cosa è certa: gli arcani teschi di cristallo continuano ad affascinare il pubblico e a ispirare vari tipi di fantasia. Oppure ad anticipare certe verità. Dopende dai punti di vista. La combinazione di mistero, arte e leggenda contribuisce, in ogni caso, a mantenere viva una innegabile attrazione verso questi enigmatici e magnifici manufatti.