Archeologia e mistero, studiosi scioccati: quella tavoletta cuneiforme parla di un evento che colpì la terra nel 3mila a.C.
L’incredibile documento proviene dalla biblioteca di Assurbanipal scoperta tra le rovine di Ninive. Un antico astronomo sumero descrive l’evento catastrofico. Gli scienziati moderni hanno verificato l'effettiva corrispondenza con un impatto che devastò le Alpi austriache
L’esame, o il riesame, degli antichi reperti archeologici pervenuti a noi dalle civiltà del passato non finisce mai di riservare sorprese. Come nel caso della tavoletta cuneiforme risalente al 3123 a.C. che – secondo le ultime conclusioni degli esperti – parla di un asteroide che ha colpito il nostro Pianeta 5 millenni fa. L’incredibile documento proviene dalla biblioteca di Assurbanipal, scoperta tra le rovine di Ninive, nell’attuale Iraq, da Henry Layard.
L'impatto del corpo celeste con la Terra
La controversa tavoletta di argilla conterrebbe la prova che gli antichi sumeri furono testimoni dell’impatto del corpo celeste con la terra. Più precisamente il documento sarebbe la copia di un insieme di rilievi che un astronomo della Terra tra i due fiumi realizzò descrivendo l’asteroide come una ciotola di pietra bianca in avvicinamento.
Gli esperti dell’Università di Bristol che hanno approfondito la questione ritengono che nel millenario reperto ci siano effettivamente degli aspetti veritieri e riscontrabili. Le dimensioni e la traiettoria riportati dall’antica mappa astronomica sarebbero infatti coerenti con un fatto accaduto all’epoca sulle Alpi austriache, più precisamente a Köfels. Un evento documentato e definibile, a buona ragione, cataclismatico, capace di seminare morte e distruzione con una forza pari all’esplosione di mille tonnellate di tritolo.
L’impatto sarebbe stato provocato da un asteroide del gruppo Aten, che risulta effettivamente in risonanza con l’orbita del pianeta azzurro. Quello delle risonanze è fenomeno molto diffuso fra i pianeti del Sistema Solare (in particolare in relazione a quelli esterni) e ne influenza condizioni orbitali, geometria ed evoluzione delle orbite.
Lo studio dell'Università di Bristol
Secondo l’Università di Bristol lo studio effettuato “suggerisce che l’asteroide aveva un diametro superiore a un chilometro e l’orbita originale attorno al Sole era di tipo Aten”. Inoltre “l’angolo in arrivo era molto basso (sei gradi)", per cui il piccolo corpo celeste "tagliò una montagna chiamata Gamskogel sopra la città di Längenfeld, a 11 chilometri da Köfels, e questo causò l’esplosione dell’asteroide prima che raggiungesse il suo punto di impatto finale”.
Gli studiosi descrivono perfettamente quello che può essere successo negli ultimi terrificanti istanti. “Mentre percorreva la valle (l’asteroide, ndr) - si legge - divenne una palla di fuoco, di circa cinque chilometri di diametro (le dimensioni della frana individuata). Nel colpire Köfels, produsse enormi pressioni che polverizzarono la roccia e causarono la frana, ma poiché non era più un oggetto solido non creò un classico cratere da impatto”.
Le analisi al computer forniscono una data precisa
Tutto coerente con quanto risulterebbe nella tavoletta ritrovata a Ninive che, proprio per questo, lascia stupefatti. Sembra incredibile che in quel lontano passato ci fosse una capacità scientifico-astronomica simile.
Gli scienziati sono rimasti sorpresi davanti a quello che, a tutti gli effetti, risulta essere un astrolabio. In pratica uno strumento col quale localizzare la posizione del sole e delle stelle, in relazione anche al giorno di un determinato anno e a una data latitudine.
Hanno comunque analizzato al computer le indicazioni astronomiche contenute nella tavoletta abbinandole al cielo sopra la Mesopotamia nelle varie epoche storiche e la data che vien fuori in base alla sovrapposizione è stupefacente: 29 giugno del 3.123 a. C. La data in cui un asteroide colpì la terra. Una data registrata e tramandata dagli antichi sumeri.
Inutile dire che, a rifletterci anche per un attimo, si resta a bocca aperta.
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