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Stonehenge e lo sfregio dell'autostrada a pochi passi. Il sito patrimonio dell'umanità e la sentenza shock

L'Alta Corte inglese boccia il ricorso degli attivisti contro la nuova autostrada parallela al sito Unesco. Raccolte on line 237 mila firme per la campagna Save Stonehenge

Francesca Mulasdi Francesca Mulas   

Opportunità unica di valorizzazione, oppure un progetto disastroso che cambierà irrimediabilmente il sito archeologico più famoso al mondo? Per ora il tribunale inglese ha deciso che l'autostrada A303 si farà: via libera dunque al complesso, costoso cantiere per la nuova autostrada a quattro corsie che correrà a neanche duecento metri da Stonehenge, celebre e suggestivo circolo megalitico preistorico nel Sud dell'Inghilterra. Pochi giorni fa i quotidiani inglesi hanno riportato una notizia attesa da tempo: il giudice dell'Alta Corte, confermando una sentenza del Segretario di Stato, ha giudicato illegittime le proteste di Stonehenge Alliance e della campagna Save Stonehenge per bloccare i lavori della nuova strada, e dato l'ok alla chiusura del procedimento di opposizione. Grande delusione per gli attivisti e le attiviste che invocavano maggiore attenzione al sito, dal 1986 Patrimonio dell'Umanità, mentre si dichiarano soddisfatti i rappresentanti del Governo e gli amministratori della società National Highways.

Dopo anni di incertezza, siamo molto lieti che la Corte abbia confermato la decisione del Segretario di Stato dei Trasporti portandoci tutti un passo avanti verso la realizzazione delle ambizioni del progetto di miglioramento A303 Stonehenge – commenta Duncan Wilson per Historic England, ente governativo con un ruolo simile alle nostre soprintendenze. - Con oltre 50 possibili progetti esplorati nel corso di 30 anni, crediamo fermamente che mettere gran parte della trafficata, rumorosa e invadente strada A303 in un tunnel oltre Stonehenge sia giusto per il sito Patrimonio dell'Umanità”.

Sono quasi 237 mila le firme a sostegno di una petizione on line, rivolta ai Segretari di Stato dei Trasporti e della Cultura inglesi (90 mila da tutto il mondo, il resto dal Regno Unito) per chiedere lo stop al progetto e mettere così fine a un cantiere che avrebbe un impatto pesantissimo sul sito di Stonehenge e porterebbe molto più traffico di quello attuale nella zona. Secondo gli attivisti di Save Stonehenge, inoltre, nella valutazione dei lavori il Governo non avrebbe tenuto sufficientemente conto delle criticità segnalate da consulenti esterni, tra cui maggiori emissioni di carbonio, il taglio del suolo in diversi punti attorno al sito archeologico, la cancellazione di una parte importante di resti archeologici; potrebbero venire meno, avvisano, i requisiti per restare nella lista Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. 

Taro Taylor from Sydney, Australia - Solstice Dawn, da Wikipedia

Obiezioni non accolte dal giudice dell'Alta Corte che ha così dato via libera alla prosecuzione del progetto da quasi due milioni di sterline per la nuova A303: la vecchia strada che corre parallela a Stonehenge collegando le cittadine di Amesbury e Berwick Down, a circa 140 chilometri da Londra, sarà ricostruita con una doppia carreggiata sotto il livello stradale e sovrastata da un tunnel pedonale lungo 3,3 chilometri. In questo modo, spiegano i progettisti di National Highway, si elimineranno traffico e rumore con una via sotterranea più larga, sicura e scorrevole che permetterà di percorrere in 7, 8 minuti una strada che oggi si fa in un'ora. Il passaggio pedonale sopraelevato farà sparire la strada, che oggi taglia il paesaggio attorno a Stonehenge, creando un nuovo ponte verde dove potranno passare pedoni e ciclisti. 

Continua intanto la raccolta firme contro il progetto della A303 e proseguiranno gli incontri pubblici sull'impatto della nuova strada organizzati da Stonehenge Alliance. Il sito, la cui fase più antica risale al 3100 avanti Cristo, costituito da diversi circoli di grandi pietre sistemati come triliti, con due pietre ritte verticali e una orizzontale sovrapposta, non è solo una testimonianza del passato, anche se ricostruito con una sistemazione risalente ai primi del Novecento che ha creato non poche polemiche: attualmente è meta di pellegrinaggi spirituali, un posto magico per i seguaci dei culti neopagani ricco di fascino e suggestione. Con i lavori della strada, avvertono i portavoce di Save Stonehenge, l'area archeologica più famosa al mondo potrebbe cambiare per sempre. 

Francesca Mulasdi Francesca Mulas   
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