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E se dietro il blackout in Spagna ci fosse altro? L'ipotesi della tempesta solare e il pericolo del ritorno al Medioevo

Potrebbe essere stata l’attività anomala del Sole a determinare quanto accaduto nella Penisola Iberica? Gli esperti non lo escludono. Cos’è una tempesta solare e quali sono gli effetti disastrosi che potrebbero verificarsi per la nostra civiltà sempre più dipendente da sistemi elettrici, GPS, internet e comunicazioni satellitari

di I.D. Tiscali Cultura   
Il pericolo delle tempeste solari (Ansa e web)
Il pericolo delle tempeste solari (Ansa e web)

Il maxi blackout che ha colpito la Spagna e una parte del Portogallo qualche giorno fa, fermando le metropolitane di Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia, bloccando aeroporti e mettendo in crisi i cittadini, ha lasciato molti interrogativi sulle cause che possono averlo determinato. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha detto che il suo governo non esclude nessuna possibilità ed ha annunciato una commissione d'inchiesta per accertare cosa sia davvero accaduto. Ma cosa può essere successo? Una delle ipotesi più affascinanti e inquietanti è quella della tempesta solare.

Da tempo si parla di questo possibile evento dovuto all’attività della nostra stella e si paventano pericoli tremendi. Sembra che perfino in tempi remoti, antichi popoli come quelli del Sud America, conservassero i retaggi di sconvolgimenti planetari dovuti alle attività solari. Ma restiamo su un campo prettamente scientifico e vediamo cosa sono le tempeste solari e quale impatto potrebbero avere sul nostro pianeta.

Le tempeste geomagnetiche

Secondo alcuni esperti, un’espulsione di massa coronale (CME – Coronal Mass Ejection) proveniente dal Sole potrebbe effettivamente generare una tempesta geomagnetica in grado di interferire con le reti elettriche e le comunicazioni terrestri.

Le CME sono eruzioni solari gigantesche di particelle cariche e campi magnetici che, se diretti verso la Terra, possono disturbare la magnetosfera terrestre. Quando queste particelle interagiscono con il campo magnetico del nostro pianeta, possono indurre correnti elettriche nei conduttori lunghi, come cavi ad alta tensione e oleodotti. E questo può mandare in crisi le infrastrutture elettriche.

Precedenti storici: il Carrington Event

Del resto esistono dei precedenti, sia pure di bassa entità rispetto a quanto potrebbe accadere. L’esempio più celebre è l’Evento di Carrington del 1859, la tempesta solare più intensa mai registrata. All’epoca telegrafi esplosero, operatori furono folgorati e aurore boreali furono viste fino ai Caraibi. Purtroppo, com’è intuibile, con la nostra dipendenza da sistemi elettrici, GPS, internet e comunicazioni satellitari, un evento simile, oggi, sarebbe assolutamente devastante. Studi recenti di NASA e NOAA stimano che una tempesta solare estrema potrebbe causare danni per trilioni di euro, con blackout che durerebbero settimane o mesi.

Il caso di Spagna e Portogallo

Ma quello della Penisola Iberica potrebbe rientrare nei casi di cui stiamo discorrendo? Potrebbe rappresentarne un'avvisaglia? La teoria del blackout causato nella fattispecie da una tempesta solare si basa su alcuni elementi in particolare. In primo luogo le reti elettriche europee sono interconnesse e vulnerabili a correnti geomagnetiche indotte. Poi i sistemi GPS e le comunicazioni aeree in alta quota possono essere disturbati da eventuali tempeste geomagnetiche. Infine la latitudine di Spagna e Portogallo, sebbene non polare, non li esenta dagli effetti. Le regioni più vicine all’Atlantico, con infrastrutture esposte, potrebbero essere tra le prime ad essere colpite da un evento geomagnetico se la tempesta fosse molto intensa.

Le possibili conseguenze estreme

Sul rischio di tempeste solari particolarmente intense esistono teorie varie, e non manca chi preconizza la possibilità di ritorno a una sorta di Medioevo del genere umano in conseguenza di quanto potrebbe accadere. Un evento estremo potrebbe avere infatti conseguenze catastrofiche. In particolare potrebbe verificarsi un collasso della rete elettrica per giorni o settimane, con blackout a catena. A questo potrebbe sommarsi il blocco delle comunicazioni mobili e satellitari, con isolamento delle aree colpite. Potrebbero esserci problemi alla navigazione aerea e marittima, con GPS inutilizzabile. Senza contare le difficoltà logistiche, come l’impossibilità di pagamenti elettronici, rifornimenti di carburante e distribuzione di cibo e acqua. Potrebbe inoltre verificarsi una interruzione dei servizi sanitari e delle catene del freddo per i medicinali.

In uno scenario simile, le società moderne potrebbero trovarsi impreparate e incapaci di reagire rapidamente. L'eventualità di una sorta di ritorno al Medioevo dunque non è del tutto esagerata: l’assenza di elettricità, informazioni, trasporti e comunicazione ci riporterebbe a un’economia di sussistenza locale nel giro di pochi giorni.

Cosa si può fare per prevenire il disastro?

Ma cosa si potrebbe fare per prevenire rischi simili? Le contromisure – stando agli esperti - includono il rinforzo delle infrastrutture elettriche con tecnologie resistenti alle correnti geomagnetiche, sistemi di allerta precoce per rilevare CME in arrivo (servizi come quelli offerti dal NOAA e NASA), i backup locali di energia e dati per mantenere servizi essenziali e l’educazione pubblica e piani di emergenza per ridurre il panico e migliorare la resilienza.

Una ipotesi plausibile

In definitiva quindi, sebbene ancora teorica e da accertare, l’ipotesi che il blackout in Spagna e Portogallo possa essere derivato da una tempesta solare è scientificamente plausibile. L’esposizione della nostra civiltà iperconnessa a eventi cosmici estremi è reale, anche se sottovalutata. Investire nella prevenzione e nella resilienza delle infrastrutture è fondamentale per evitare che un’eruzione solare ci riporti indietro di secoli.

di I.D. Tiscali Cultura   
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