La figlia di Sgarbi: “Situazione pesante, non dicono apertamente che non sono benvoluta, ma di fatto è così”
Salvini lo ha salutato dal palco del Congresso leghista. Ma come sta il noto critico d’arte? Le preoccupazioni di Evelina su un certo ambiente e certe persone che circondano il padre. Dall'arte, ai libri e al teatro, passando per tv e politica: chi è Vittorio Sgarbi

Salvini lo ha salutato durante il Congresso del suo partito. "Da Firenze arrivi l'abbraccio del popolo della Lega a Vittorio Sgarbi", ha detto il segretario del Carroccio nel suo intervento finale dal palco. Nel farlo ha citato una frase di Sgarbi proiettata sul maxischermo: "Io non soffro di manie di superiorità, io sono realmente superiore". Salvini ha confessato: "Io la trovo geniale". E già questo fa capire di quale personaggio del mondo della cultura e dell'arte, della televisione e della politica, unico e fuori dalle righe, stiamo parlano.
Ma come sta Vittorio Sgarbi? Alcuni giorni fa Evelina, figlia venticinquenne del noto critico d’arte, ha condiviso pubblicamente le sue preoccupazioni riguardo alle condizioni di salute del padre, attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una grave forma di depressione. Ospite del programma televisivo La Volta Buona su Rai 1, Evelina ha descritto il difficile momento che stanno attraversando lei e la sua famiglia.
L’intervista a La Volta Buona su Rai 1
Durante l'intervista, la ragazza ha espresso il suo turbamento nel vedere il padre in uno stato così vulnerabile: "Sta molto male, non pensavo fosse così grave la situazione. Mi ha un po’ scosso vederlo così... Tutti conosciamo la sua vitalità. È stato abbastanza pesante". Ha inoltre sottolineato che, nonostante la gravità della situazione, ci sono stati piccoli segnali positivi: "Oggi ha mangiato qualcosa", ha detto in quell’occasione.
La giovane ha anche evidenziato le difficoltà nel mantenere un contatto regolare col papà nei mesi precedenti al ricovero: "Era da novembre che non lo vedevo. A Natale ho lavorato. Volevo andare a trovarlo a Capodanno, ma non c’è stato modo di mettersi in contatto con lui perché è da mesi che non risponde più al telefono".
Un rapporto tra alti e bassi
Il rapporto tra Evelina e Vittorio Sgarbi è sempre stato caratterizzato da alti e bassi. In passato, la giovane ha rifiutato di partecipare al Grande Fratello Vip, decisione che – come riportato dai media - aveva suscitato la reazione del padre. Vittorio Sgarbi aveva commentato: "Ha deciso di non presentarsi al provino contro la mia volontà. Avrebbe guadagnato cifre ragguardevoli senza alcuno sforzo". Nonostante le divergenze, Evelina ha sempre difeso il padre, descrivendolo come "irruento, esagerato, arrogante e sincero".
Le preoccupazioni
Evelina ha poi sollevato preoccupazioni riguardo a un certo ambiente e alle persone che circondano il padre, affermando di non sentirsi ben accolta durante le visite: "Non vedo papà dalla scorsa settimana, non sono più andata perché è una situazione pesante, sia per come sta lui che per tutto l'insieme che c'è intorno. Non dicono apertamente che non sono benvoluta, ma di fatto è così, mi ci fanno sentire. Sono le persone che gli stanno intorno".
Queste dichiarazioni mettono in luce le sfide che Evelina sta affrontando nel cercare di supportare il padre durante questo periodo difficile, nella speranza che arrivino presto un miglioramento e il recupero completo.
Chi è Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi è noto soprattutto come critico d'arte e personaggio televisivo, ma è anche stato curatore di grandi mostre internazionali, scrittore prolifico di libri best seller, conduttore di trasmissioni di successo, oltre ad uomo politico, libero pensatore controcorrente e instancabile difensore dell'arte e della cultura, come si legge nella biografia sul suo sito.
Nato a Ferrara l’8 maggio 1952, è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna, ed è stato funzionario assegnato alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia. È stato docente di Storia delle Tecniche Artistiche presso l’Università di Udine (1984-1988) e di Storia della Fotografia presso l’Università di Bologna (1974-1978).
Dal 1992 al 1999 ha ideato e condotto Sgarbi Quotidiani, rubrica televisiva di successo che gli è valsa nel 2000 la vittoria del Premio Internazionale Flaiano.
Collabora con molti giornali e quotidiani, presiede importanti comitati culturali, è direttore artistico di Festival di rilevanza internazionale. Nel 2003 è stato nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. E' Soprintendente del Polo Museale di Venezia.
Sgarbi è poi autore di moltissime pubblicazioni. Tra i suoi ultimi best seller basti ricordare:
Con la cultura (non) si mangia – di Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti (Ed. Baldini & Castoldi - 2017); La Costituzione e la bellezza – di Michele Ainis e Vittorio Sgarbi (Ed. La nave di Teseo - 2016); Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il Tesoro d'Italia. Vol. 4 – di Vittorio Sgarbi (Ed. La nave di Teseo – 2016); La lunga avventura dell'arte. Il Tesoro d'Italia. – di Vittorio Sgarbi (Ed. Bompiani – 2014).
Tra le ultime mostre da lui curate:
Rinascimento Segreto a Pesaro, Urbino e Fano
Da Giotto a Morandi. Tesori d'arte di fondazioni e banche italiane a Palazzo Baldeschi di Perugia
Il teatro
Il vulcanico Sgarbi non ha mancato neppure di cimentarsi col teatro. Dopo esperienze come direttore artistico e regista, nel 2015 esordisce in qualità di autore e interprete con lo spettacolo teatrale Caravaggio, registrando il tutto esaurito. Tra il 2022 e il 2023 va in scena con lo spettacolo Pasolini-Caravaggio e con quello su Antonio Canova. Pasolini Caravaggio, in particolare, è un successo. Uno spettacolo, da ascoltare e vedere, dove l'inarrestabile critico d'arte e uomo di cultura conduce gli spettatori nelle vite e fin dentro le opere rivoluzionarie di Michelangelo Merisi e Pier Paolo Pasolini. Trascendendo immagini, testi e suoni, Sgarbi mette in luce quanto ci è stato lasciato in dono dalle rivoluzionarie opere di questi due maestri i quali, nonostante abbiano vissuto a circa quattrocento anni di distanza l’uno dall’altro, lottarono contro analoghi ostracismi, pagando il caro prezzo della vita in cambio della propria libertà intellettuale, come si legge nel sito del Teatro Puccini di Firenze.