La sanguinaria Setta degli assassini, chi erano gli infallibili sicari terrore delle élite nemiche
Da loro deriverebbe il termine assassino. Gli hashīshiyyīn e il loro leader, il Vecchio della montagna, seminavano il terrore nelle élite. Era un Ordine iniziatico ismailita esperto nella eliminazione delle figure chiave nemiche.

Sapete da dove deriva il termine assassino? Ebbene questa parola di corrente uso affonda le radici nella storia di un’antica setta. I suoi componenti erano rispettati e temuti e c’erano delle ragioni concrete, visto che le loro azioni erano temerarie e tremendamente efficaci. La Setta degli Assassini, conosciuta anche come Ḥashīshiyyīn, era un ordine iniziatico ismailita attivo tra l’XI e il XIII secolo. Fondato in Persia da Hasan-i Sabbah (Il vecchio della montagna, come lo chiamò Marco Polo), il gruppo divenne celebre per la sua abilità nelle arti dell’infiltrazione, della guerriglia e degli omicidi mirati, che terrorizzarono le élite politiche e religiose del tempo.
Le origini
L’ordine degli Assassini nacque come un ramo dell’ismailismo, una corrente sciita dell’Islam, e si stabilì in Persia e in Siria. Hasan-i Sabbah, il carismatico leader e stratega dell’ordine, conquistò la roccaforte di Alamut, situata nell’attuale Iran, trasformandola in un centro di potere e conoscenza. Alamut divenne il cuore dell’addestramento degli adepti, che venivano istruiti non solo nelle tecniche di combattimento, ma anche nella teologia e nella strategia politica.
Le operazioni segrete
Gli Assassini erano famosi per le loro operazioni segrete, che prevedevano l’eliminazione mirata di figure chiave, spesso in pieno giorno e in luoghi pubblici, per massimizzare l’effetto psicologico. A differenza di eserciti convenzionali, non miravano alla conquista territoriale, ma all’eliminazione di avversari considerati oppressivi o pericolosi per la loro visione dell’Islam.

Secondo alcune fonti medievali, il termine “Ḥashīshiyyīn” deriverebbe dall’uso di hashish, presumibilmente impiegato per indurre visioni mistiche e garantire la fedeltà degli adepti. Sarebbe nato, cioè, dall’appellativo di consumatori di hashish dato a quegli antichi sicari. Tuttavia, questa teoria è contestata dagli storici moderni, che la considerano un’invenzione dei loro nemici, i quali cercavano di screditarli.
Il declino della setta
Nonostante il loro successo iniziale, la Setta degli Assassini subì gravi colpi nel XIII secolo. Nel 1256, le forze mongole di Hulagu Khan assediarono e distrussero Alamut, ponendo fine al potere dell’ordine in Persia. In Siria, gli Assassini resistettero più a lungo, ma furono infine annientati da Baibars, il sultano mamelucco d’Egitto, nel 1273.
Le leggende e i racconti
Sebbene l’ordine sia scomparso, il mito degli Assassini ha continuato a vivere attraverso leggende e racconti. Le loro tecniche di assassinio mirato e la loro rete di spie ispirarono numerose storie e, in tempi moderni, influenzarono la cultura popolare, dai romanzi fino ai videogiochi, come la famosa saga Assassin’s Creed.
La Setta degli Assassini rimane una delle organizzazioni più enigmatiche della storia, un simbolo di resistenza e ingegno strategico che continua a intrigare studiosi e appassionati.