Un piccolo scrigno e l'incredibile, sfavillante, contenuto: l’ultimo regalo dei templi di Karnak
L'antica eleganza svelata: squisiti gioielli e amuleti della XXVI dinastia scoperti da una missione archeologica franco-egiziana. Il trittico con la triade delle divinità tebane, Amon, Mut e Khonsu

Il ritrovamento di qualche giorno fa in Egitto è assolutamente meraviglioso. Una incredibile collezione di gioielli e amuleti dell’inizio della XXVI dinastia (664-525 a.C.) è emersa a poca distanza dai templi di Karnak, nel corso degli scavi condotti per opera del Ministero egiziano del turismo e delle antichità e della missione archeologica franco-egiziana del Centro franco-egiziano per lo studio dei templi di Karnak (CFEETK).
Il piccolo scrigno
In quello che è uno dei siti religiosi più importanti dell'antica terra dei faraoni, gli studiosi hanno rinvenuto un piccolo contenitore di ceramica eccezionalmente intatto. All’interno vi era custodita l'incredibile sorpresa: dei magnifici gioielli, tra cui parecchi anelli d’oro, statuette e amuleti dorati. Spiccava un trittico con la triade delle divinità tebane: Amon, Mut e Khonsu. Ma si facevano notare anche preziose spille e amuleti di dei e animali, oltre a una varietà di perline decorative, alcune delle quali placate in oro.

Il dottor Sherif Fathy, ministro egiziano del turismo e delle antichità, ha dato il dovuto risalto alla scoperta, sottolineando la proficua collaborazione tra Egitto e Francia nel lavoro archeologico. Questi interventi coordinati puntano a tutelare il patrimonio storico, ma anche a rendere il complesso di Karnak ancora più attraente per i turisti nazionali e internazionali, ha detto.
I reperti saranno esposti al pubblico
Il dottor Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, ha affermato, a sua volta, che gli oggetti recuperati forniranno ai ricercatori una comprensione più chiara della vita religiosa e dell'uso di amuleti e gioielli nella società egiziana durante la XXVI dinastia. Il lavoro di restauro e documentazione è già cominciato per mano della squadra di esperti guidata dal dottor Abdel Ghaffar Wagdy, direttore generale delle antichità di Luxor e capo della missione per conto dell'Egitto. Una volta effettuato questo intervento i reperti potranno essere esposti al Museo di Luxor, dove sarà possibile godere del loro valore storico e artistico.
Il sito di Karnak continua a stupire
Gli scavi hanno anche evidenziato notevoli strutture in mattoni di fango probabilmente utilizzate come magazzini o officine legate alle attività del tempio, come ha spiegato – dal lato francese – il direttore della missione Dottor Jérémie Hourdin. Costruzioni, capaci di forniscono preziose informazioni sull'organizzazione e il funzionamento del complesso templare durante quell'epoca.
Certo è che il sito di Karnak, con i suoi templi, continua a rivelarsi una fonte inesauribile di scoperte archeologiche che esaltano la grandezza e lo splendore dell'antico Egitto, rendendo sempre più leggibili le sue pratiche religiose e culturali.