Salone del libro di Torino, no a Sgarbi. La ragione dell'esclusione. E' polemica
L'ex sottosegretario e critico d'arte: "Grande amarezza ". La risposta di Annalena Benini: "Seguiamo le regole della campagna elettorale". Sangiuliano: "Spero che possa presentarlo ovunque"
C'è un fatto che sta scatenando la discussione in questo momento: il no alla presentazione al Salone del libro di Vittorio Sgarbi. Alla vigilia Annalena Benini lo aveva detto con chiarezza: "daremo la parola a tutti, ma la campagna elettorale deve restare fuori. Seguiamo le regole in modo chiaro". La polemica però è dietro l'angolo.
Sgarbi: "Momentoi triste per l'Italia"
E' il critico Sgarbi, candidato per Fratelli d'Italia nella circoscrizione Italia Meridionale alle elezioni europee di sabato 8 e domenica 9 giugno, a sollevarla. "È con grande amarezza che apprendo della cancellazione della presentazione del mio libro su Michelangelo 'Stupore e paura', edito da La nave di Teseo. Mi rassicura la casa editrice che non si tratta di una censura personale (per la quale gridare contro il regime come Scurati) ma di una norma non scritta che prevede che chi è candidato alle elezioni( immagino di qualsiasi tipo) in regime di par condicio non possa presentare un libro" afferma l'ex sottosegretario alla Cultura che ricorda di non avere mai mancato l'appuntamento torinese per 36 anni.
Sgarbi parla di "misura coercitiva" e di "un momento triste per l'Italia perché sancisce dannose incompatibilità e, attraverso proibizioni e limitazioni, invece di garantire pari diritti, impone falsi doveri".
Il commento di Benini arriva a stretto giro di posta: "Seguiamo le regole della campagna elettorale, naturalmente. Quindi i politici candidati, mi sembra anche una questione di eleganza, non possono presentare i libri, ma il Salone è aperto a tutti e accoglieremo tutti con gioia", osserva la direttrice.
Le reazioni della politica
"Auspico che Sgarbi possa sempre presentare i suoi libri ovunque. Anzi, prima o poi gli chiedo anch'io di poter presentare con lui un suo libro", afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al termine del giro fra gli stand al Padiglione Oval, mentre il deputato Pd Mauro Berruto invita Sgarbi "a non piagnucolare, al mondo esistono delle regole e la scelta del Salone di non ospitare presentazioni di libri di candidati durante la campagna elettorale è una scelta comprensibile che va rispettata". Non entra nel merito della polemica il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che esprime invece "piena solidarietà" alla ministra della famiglia Eugenia Roccella, contestata dagli studenti agli Stati generali della natalità. "Ce lo insegna il libro, quando nelle epoche storiche buie si è voluto bandire un autore, o bruciare addirittura un libro, siamo sempre stati sulla soglia del pensiero totalitario o totalizzante" dice Valditara. Il ministro parla anche delle censure ad Israele. "Ritengo sbagliato - afferma - che ci sia qualcuno in Italia che chieda di interrompere i rapporti scientifici con Israele e che addirittura impedisca di leggere libri di autori israeliani. Non vorrei che tornassimo al 1937-1938”.