"Sarebbe come vendere il Colosseo": la Rai vuole vendere uno dei palazzi storici di Venezia con dipinti del Tiepolo. Il caso
Sta generando un terremoto l'ipotesi che la Rai possa disfarsi di Palazzo Labia, sede della redazione del Veneto, un edificio barocco sul Canal Grande con opere d'arte di grande pregio. Ma in pericolo di sono anche le altre sedi Rai
C'è un'attenzione particolare per la sorte di uno dei palazzi più noti e preziosi di Venezia. Sta generando un terremoto, infatti, l'ipotesi che la proprietaria Rai possa disfarsi di Palazzo Labia, sede della redazione del Veneto, un edificio barocco sul Canal Grande che accoglie nel piano nobile alcuni tra i più preziosi affreschi del Tiepolo.
"Il Mic pronto alla prelazione"
A provare a disinnescare la polemica è questa sera il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per il quale l'edificio "costituisce certamente un sito di grande valore culturale che è all'attenzione del Ministero. Quando e se davvero si dovesse concretizzare un'ipotesi di vendita da parte della Rai - annuncia - il Mic sarebbe prontissimo a valutare l'esercizio del diritto di prelazione".
Tuttavia, per esercitare questo diritto, chiarisce, "occorrono tempi e modi scanditi dalla legge. Inoltre, bisogna essere chiari: la vocazione naturale e culturale di questo sito è quella museale. L'uso di risorse pubbliche del Ministero, infatti, sarebbe giustificato unicamente da questa finalità".
Rischiano le sedi Rai di Milano, Genova e Firenze
Oltre a Palazzo Labia, a rischiare di essere messe sul mercato sono anche le sedi Rai di Corso Sempione a Milano, di Genova, Firenze e di alcune proprietà a Roma, nell'ambito di un piano di razionalizzazione complessivo. A opporsi all'ipotesi di rinunciare alla prestigiosa sede in laguna erano stati, per primi, gli stessi giornalisti della Tgr Veneto, riuniti in assemblea. "Non si svendono i gioielli di famiglia - ha sottolineato il cdr -. La sede veneziana ha un prestigio e un valore storico e artistico che la rende unica nel patrimonio della Rai". Una tesi condivisa anche dall'Esecutivo Usigrai. "Già vendere immobili di proprietà per andare a pagare un affitto, significa depauperare un patrimonio aziendale - rileva il sindacato - ma disfarsi come se fosse un qualsiasi palazzo di un asset come Palazzo Labia, che contiene affreschi del Tiepolo, è folle".
L'opposizione di Zaia
Un no deciso viene anche dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Quando ho letto che si stava valutando la dismissione di Palazzo Labia pensavo fosse un errore - dice -, invece sembra che prenda sempre più corpo. Stiamo parlando di un presidio identitario per noi e lavorativo per la Rai. È come vendere il Colosseo". Mentre Andrea Martella, senatore e segretario regionale del Pd, ha annunciato di aver presentato sulla questione una interrogazione a risposta orale ai ministri dell'Economia e Finanze e delle Imprese e del Made in Italy e della Cultura.
Venturini: "Si adottino tutte le soluzioni alternative"
Neppure Venezia, in ogni caso, sembra intenzionata a farsi scivolare dalle dita una delle sue residenze serenissime più preziose. Lo conferma l'assessore al turismo Simone Venturini. "La Rai è un servizio pubblico che tutti noi paghiamo, attraverso il canone. Per questo, prima di inserire un palazzo storico dell'importanza e della bellezza di Palazzo Labia in un piano di dismissioni immobiliari, si mettano in pratica tutte le possibili azioni alternative per ottimizzare conti e bilanci - conclude -. Il Salone del Tiepolo e la storia di questo palazzo non possono essere cancellati con un tratto di penna".