Oliviero Toscani ricoverato a Cecina in gravi condizioni. Due anni fa gli è stata diagnosticata l'amiloidosi
È stato lui stesso in un'intervista al Corriere della Sera pubblicata il 28 agosto scorso, a rendere nota la sua malattia, l'amiloidosi, e a rivelare di essere sottoposto a una cura sperimentale.
Oliviero Toscani, uno dei fotografi e creativi più iconici del panorama internazionale, è stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Cecina (Livorno) in condizioni molto gravi. Toscani, che risiede a Casale Marittimo (Pisa), affronta un aggravamento della sua malattia, l'amiloidosi, diagnosticata due anni fa e resa pubblica nell'agosto scorso.
La malattia e la lotta di Toscani
In un'intervista al Corriere della Sera del 28 agosto, Toscani aveva condiviso la sua esperienza con la malattia. “In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali,” aveva detto. Consapevole della gravita della sua condizione, Toscani aveva riflettuto anche sulla qualità della vita: “Non si sa quanto tempo resti da vivere, certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato… ogni tanto mi vien voglia.” Queste parole rispecchiano l’onestà e il coraggio che lo hanno sempre contraddistinto.
La carriera di Oliviero Toscani
Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani ha studiato fotografia e grafica all'Universität der Künste di Berlino, per poi intraprendere una carriera straordinaria che lo ha visto collaborare con riviste prestigiose come Vogue, Elle e Harper's Bazaar. Il suo lavoro come direttore creativo per Benetton è diventato un simbolo di innovazione nella pubblicità tra il 1982 e il 2000, grazie a campagne che affrontavano temi sociali controversi come il razzismo, l'AIDS e la pena di morte.
Photogallery
Oliviero Toscani, ventanni di pubblicità hanno fatto scandalo
Le campagne indimenticabili
Tra le campagne più celebri di Benetton ideate da Toscani:
- La campagna contro il razzismo (1990): un'immagine potente di tre cuori umani etichettati come “bianco”, “nero” e “giallo”.
- La foto della famiglia multietnica (1991): un messaggio di inclusione universale.
- La campagna sull'AIDS (1993): con la controversa immagine di David Kirby morente, che sensibilizzò il mondo intero sul tema della malattia.
Il lavoro di Toscani ha sempre avuto come obiettivo quello di scuotere le coscienze e promuovere il cambiamento sociale. Le sue fotografie non sono mai state mere immagini decorative, ma vere e proprie dichiarazioni d'intenti, capaci di generare dibattiti globali.
Gli ultimi anni e il progetto "Razza umana"
Negli ultimi anni, Toscani si è dedicato al progetto "Razza Umana", un'indagine fotografica globale che celebra la diversità umana attraverso i volti di persone di ogni età, etnia e cultura. Questo progetto rappresenta il suo ultimo grande contributo al mondo dell'arte e della comunicazione.