Cosa ci fa un monolito con iscrizioni sumere in Sud America? Per gli archeologi ufficiali è difficile spiegarlo
L’enigmatico monolito di Pokotia venne trovato a qualche chilometro dalla città di Tiwanaku in Bolivia. Presenta una scrittura ritenuta proto-sumero-pittografica. Per l’archeologo Arthur Posnaski potrebbe risalire al 14.000 a.C.
Ci sono fatti, avvenimenti o reperti che risultano difficilmente spiegabili con i parametri della archeologia ufficiale. Per esempio il caso seguente. Stavolta parliamo di un misterioso monolito, quello di Pokotia. La pietra scolpita con una figura antropomorfa venne rinvenuta negli anni sessanta a qualche chilometro dalla incredibile città di Tiwanaku in Bolivia. Il blocco litico è alto circa un metro e settanta e presenta delle iscrizioni pittografiche insolite sia nella parte frontale che in quella posteriore.
Gli studiosi che lo hanno analizzato anche di recente - cosa sorprendente - ritengono si tratti di una scrittura proto-sumerica e che la scultura possa raffigurare un antichissimo antenato eroe o una importante divinità.
Va detto inoltre che quello in questione sembra assomigliare molto al monolite di Ponce, quello di Tiahuanaco, del quale probabilmente rappresenta una versione primitiva. Ci sarebbero per altro similitudini con l'altrettanto sconvolgente recipiente denominato Fuente Magna.
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I segni di scrittura, ritenuta proto-sumero-pittografica, appaiono in effetti simili a quelli della nota scodella cerimoniale decorata con incisioni cuneiformi, simili ai simboli dell'impero sumerico o protosumerico, ritrovata nei pressi del lago Titicaca. Un altro oggetto che non manca di sconcertare gli studiosi tradizionali.
La questione in definitiva resta una: cosa ci fanno dei reperti con iscrizioni sumere in Sud America?
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O più precisamente, chi può essere stato a incidere nella scodella o nella scultura di pietra ritrovata in Bolivia delle iscrizioni proto-sumeriche?
Restando al monolite va detto che la sua datazione non è certa, come accade sempre quando ci si trova di fronte a reperti litici. Tuttavia l’archeologo boliviano Arthur Posnaski, in base a proprie valutazioni e analisi, ritiene che questo potrebbe risalire addirittura al 14.000 a.C.
L'inquietante pietra di Pokotia resta in definitiva un enigma, perché non si riesce a spiegare come i segni inequivocabili della cultura sumerica possano essere stati trovati a tali latitudini, in terra boliviana. Che giustificazione plausibile si può dare?
Alcuni studiosi hanno abbozzato delle spiegazioni, in verità non sempre solide. In certi casi ipotizzando che i sumeri potrebbero aver circumnavigato l’Africa, sbarcando poi sulla costa brasiliana alla ricerca di minerali preziosi, e fermandosi alla fine nei territori sudamericani. In altri casi azzardando che i sumeri sarebbero originari della foresta amazzonica e solo successivamente sarebbero salpati alla volta di altre terre. Ma, com'è intuibile, non v’è prova di queste asserzioni.
E' invece certo che il monolito di Pokotia pone seri problemi alle teorizzazioni dell’archeologia ufficiale che non ammette che gli esseri umani di quel periodo potessero fare viaggi, per di più in mare, di tale portata.
Il grande punto interrogativo però resta ed è inevitabile porsi una domanda: e se la storia dell’uomo fosse molto più antica, complessa e differente di quanto ci hanno abituati finora a ritenere?
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