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La dea Roma e il dio Apollo, un carico di monete in fondo al mare e un graffito elettorale, ecco le scoperte più straordinarie degli ultimi anni in Italia

Dal sottosuolo e dal mare continuano a emergere le testimonianze del nostro passato dagli scavi della Metro C di Roma al santuario termale di San Casciano

Francesca Mulasdi Francesca Mulas   

Il nostro passato continua a regalarci sorprese: l'ultima è emersa dagli scavi archeologici di San Casciano, un santuario delle acque in Toscana dove qualche giorno fa gli studiosi hanno riportato alla luce una statua di Apollo, copia romana in marmo della celebre scultura in bronzo firmata da Prassitele nel IV secolo avanti Cristo.

Ma le cronache recenti raccontano di una grande quantità di testimonianze antiche che emergono dal sottosuolo o dall'acqua in tutto il territorio italiano grazie a ritrovamenti fortuiti, cantieri stradali o a campagne di ricerca: oggetti, monumenti e manufatti che possono aiutatci a ricostruire la nostra storia grazie alle tantissime informazioni che hanno conservato fino a noi sui materiali, le tecniche, lo stile e la società che li ha prodotti.

Arzachena, un tesoro dal mare

Una delle più importanti scoperte di reperti numismatici degli ultimi anni: così il direttore generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura Luigi La Rocca ha commentato il ritrovamento di un grande deposito di monete risalenti alla prima metà del IV secolo dopo Cristo al largo di Arzachena, nella costa nord orientale della Sardegna, ritrovato da un privato che faceva immersione a poca distanza dalla costa. Le monete del tipo follis, in bronzo del peso di 10 grammi circa ciascuna, furono coniate sotto l'imperatore Giovio Licinio nella prima metà del III secolo, e in attesa di una catalogazione più precisa sono stimate tra 30 e 50 mila pezzi. Non abbiamo altre notizie, per ora, ma certamente nella zona vicina potrebbero esserci ancora i resti del relitto che 17 secoli fa trasportava il carico di denaro.

Pompei, natura morta con calice di vino

Dal grande e prezioso sito di Pompei, città campana distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo e terzo sito museale statale più visitato in Italia dopo il Pantheon e il complesso attorno al Colosseo di Roma, arrivano continuamente notizie di nuovi studi e scoperte, puntualmente raccontate sulla piattaforma E-Journal: neanche un mese fa le ricerche archeologiche hanno messo in luce un'iscrizione dentro una casa nella via di Nola, nella zona Regio IX, che invitava a votare per un certo Aulus Rustius Verus, candidato alla carica di edile e abitante della cittadina negli ultimi decenni della sua vita. La scritta è stata trovata vicino al larario, l'altare domestico dove sono stati trovati anche i resti di un'offerta votiva con cibo e frutta. Lo stesso isolato ha restituito lo scorso giugno un singolare pannello affrescato con una natura morta: si vedono due mensole in legno, in quella superiore è dipinto un vassoio in argento con una coppa di vino e frutta secca e di stagione, posati su una base di colore bruno interpretata come una cesta o una focaccia piatta.

Verona, sotto la rete elettrica un'antica casa di età romana

Se l'area archeologica di Pompei è conosciuta e studiata da quasi tre secoli, ci sono scoperte casuali legate ai lavori pubblici: è il caso della domus romana ritrovata nel centro di Verona mentre un escavatore creava una trincea per la nuova rete elettrica in piazza Bra. Gli archeologi che sorvegliavano i lavori, sempre presenti sul campo in zone a rischio archeologico, hanno evidenziato una casa privata con più ambienti, a cui appartengono altri manufatti già conosciuti oltre un secolo fa. La Soprintendenza Archeologia che ha effettuato i rilievi ha già fatto sapere che la domus sarà studiata e protetta.

Roma, ecco la stazione archeologica di Porta Metronia

Non smette di stupire per la ricchezza del suo sottosuolo di Roma, dove gli edifici moderni convivono con monumenti grandiosi e piazze antiche: i lavori per la nuova rete della Metro C a Porta Metronia hanno fatto riemergere dalla terra un rarissimo vetro dorato con una raffigurazione unica al mondo: la Dea Roma, personificazione della città eterna, rappresentata di profilo con elmo in testa e lancia. L'oggetto, datato intorno al IV secolo dopo Cristo, era probabilmente il fondo di una coppa, un manufatto prezioso e originale nella sua fattura. Il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato che la Dea Roma di Porta Metronia avrà una teca dedicata nella stazione della metro, che si immagina aperta nel 2025 per il Giubileo, dove sarà visitabile anche la grande caserma fatta realizzare dall'imperatore Traiano agli inizi del II secolo dopo Cristo.

Apollo Sauroctono e le altre sculture di San Casciano

L'ultima straordinaria scoperta archeologica italiana è di pochi giorni fa a San Casciano dei Bagni, piccolo comune in provincia di Siena dove da anni si studia un santuario termale in uso dal III secolo a.C. fino al V secolo d. e una necropoli etrusco romana: sono stati trovati i frammenti di una statua in marmo che rappresenta Apollo "sauroctono", il dio greco ritratto nell'atto di cacciare una lucertola, copia della celebre scultura in bronzo firmata da Prassitele nel IV secolo avanti Cristo e replicata in marmo nell'antichità. Mentre si cercano gli altri frammenti dell'Apollo di San Casciano, i restautatori sono al lavoro su altre venti statue in bronzo, ex voto e una grande quantità di monete e altri oggetti ritrovati in quello che Massimo Osanna, Direttore generale Musei, ha definito "il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo", sottolineando che si tratta del "ritrovamento più importante dai tempi di Riace".

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