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Scoperto manoscritto del XIII secolo con storie di Merlino e Re Artù nascosto nella rilegatura di un antico registro

Faceva parte della Suite Vulgate du Merlin, e contiene rari racconti medievali. Utilizzate tecniche digitali avanzate per svelare i segreti del manoscritto senza danneggiarlo

di I.D. Tiscali Cultura   

Straordinaria scoperta nella biblioteca dell’Università di Cambridge, dove un frammento di manoscritto risalente al XIII secolo è stato trovato nascosto nella rilegatura di un registro d'archivio del XVI secolo. Faceva parte della Suite Vulgate du Merlin, e contiene rari racconti medievali sulle leggendarie figure di Merlino e Re Artù.

E’ stato riconosciuto come sequel del celebre ciclo Lancillotto-Graal, bestseller medievale di cui esistono meno di 40 copie al mondo. Tali manoscritti sono stati redatti da scribi medievali, e il frammento in questione si ritiene risalga a un periodo tra il 1275 e il 1315, in virtù dell'accurata esecuzione del testo, ornato da iniziali decorate in rosso e blu.

Utilizzato per una copertina

Il frammento sarebbe sopravvissuto perché riutilizzato nel XVI secolo per la copertina di un registro d’archivio. Questo lo rese praticamente inaccessibile, con il testo piegato, strappato e cucito all'interno del libro, complicando i tentativi degli esperti di Cambridge di leggerlo e autenticarlo.

Ora però sono state utilizzate tecniche digitali avanzate per svelare i segreti del manoscritto senza danneggiarlo, a seguito di un innovativo progetto, che unisce le competenze del Cultural Heritage Imaging Laboratory (CHIL) della Biblioteca Universitaria alle alte tecnologie digitali.

Appartiene al genere dei romanzi arturiani

Il prezioso frammento, scritto in francese antico, la lingua della corte inglese medievale, appartiene al genere dei romanzi arturiani destinati a un pubblico nobile. Nello specifico racconta due episodi cruciali della Suite Vulgate du Merlin: la vittoria cristiana sui Sassoni nella battaglia di Cambénic e una scena cortese con Merlino travestito da arpista alla corte di Artù.

Il team multidisciplinare di esperti

Il ritrovamento ha dato luogo a un ampio progetto di conservazione e ricerca, finanziato da Cambridge Digital Humanities. Le delicate condizioni del manoscritto hanno sollevato sfide significative, poiché i metodi di conservazione tradizionali avrebbero potuto produrre danni irreparabili.

La squadra multidisciplinare di esperti - composta da curatori, restauratori e specialisti di imagig - ha invece scelto di conservare il frammento nella sua legatura originale, impiegando tecnologie all'avanguardia per aprirlo virtualmente e digitalizzarlo. Del resto “era importante – come fa notare la dottoressa Fabry-Tehranchi - preservare il frammento nel suo stato originale”.

Le tecniche d'avanguardia

Per rivelare il testo nascosto e i dettagli strutturali senza smontare la rilegatura sono state utilizzate tecniche d’avanguardia come l'imaging multispettrale (MSI) e la tomografia computerizzata (TC).

Il progetto ha anche stabilito un nuovo punto di riferimento per la conservazione e la digitalizzazione dei manoscritti medievali. Le metodologie sviluppate potrebbero – infatti - fungere da modello per biblioteche e archivi di tutto il mondo che affrontano sfide simili con frammenti fragili.

I risultati digitali del progetto sono ora disponibili per tutti online tramite la Cambridge Digital Library.

di I.D. Tiscali Cultura   
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