Dai calciatori Panini ai santi passando per gli Sgorbions: il rito intramontabile del "celo manca"
Da oltre mezzo secolo il passatempo preferito di tantissimi. Oggi un parroco prova a riavvicinare i giovani usando le figurine

Chi non ha mai avuto un album di figurine? Tutti abbiamo attraversato quella fase da bambini in cui la ricreazione diventava il magico momento in cui tentare di chiudere una delle pagine del nostro capolavoro da collezionismo. Per i corridoi, con il nostro mazzetto delle doppie in quei tesissimi momenti di scambio al ritmo di “Celo, Manca”, se arrivavi a trovare nel mazzetto del compagno quella che ti mancava allora partiva la contrattazione: “questa è molto rara, me ne devi dare almeno due”. Momenti che solo se hai partecipato ad un’asta di Sotheby’s per un Caravaggio puoi davvero capire.
Dall’intramontabile collezione dei calciatori Panini che continua da oltre mezzo secolo ad attraversare generazioni, a quelle che hanno vissuto per pochi anni come gli Sgorbions, dall’inconfondibile sapore trash dei primi anni 90.
MA QUANDO SONO ARRIVATE LE FIGURINE ITALIA?
La nascita della raccolta di figurine in Italia coincide con la prima vera campagna di sponsorizzazione mai esistita. E’ il 1934 e alla radio spopola “i Quattro Moschettieri”. E’ una trasmissione leggera, una rivista parodistica, offerta dall’azienda Buitoni-Perugina. Quello che maggiormente tiene incollati gli spettatori è il concorso a premi basato sulla raccolta di figurine contenute nelle confezioni dei prodotti dello sponsor. 150 album di figurine completi e in casa arrivava la mitica Topolino della Fiat. Un sogno tutto italiano, ne vennero distribuite almeno 200 su tutto il territorio. Nei negozi della Perugina nacquero addirittura le borse delle figurine, con valutazioni in costante aggiornamento. La più rara, Il feroce Saladino, divenne addirittura un film.

DA PRODOTTO PER FIDELIZZARE IL CLIENTE A ALBUM ACQUISTABILE
Bisognerà aspettare il 1949 perché le figurine non siano più solamente usate dalle aziende per pubblicizzare i propri prodotti e diventino invece collezioni pensate per essere acquistate. La rivoluzione la si deve alla casa editrice Edizioni Astra, storica rivale della Panini, quella di “E’ una collezione lampo!”. Il suo prodotto di punta “Animali di tutto il mondo” ha visto la luce per 33 anni consecutivi.
Oggi sono innumerevoli i temi che invadono le edicole, dai cartoni animati al telefilm del momento, dai temi naturali agli esperimenti culturali come “Gli Artonauti” le figurine dedicate al mondo dell’arte.
IL PARROCO CATANESE
E se dopo un secolo videogame e telefonini non sono ancora riusciti a far scemare l’amore dei bambini per le immagini plastificate da incollare sui loro album, perché non provare ad usarle come strumento per avvicinarli alla chiesa? Questo deve essere stato il pensiero di don Stefano Panebianco, parroco in un paesino vicino a Catania. Il prete infatti ha ideato un album per i bambini che devono ricevere la Prima Comunione e la Cresima. Quarantotto figurine bibliche, immaginette adesive insomma, da attaccare nel loro album. Non calciatori, non le Wings o i supereroi ma Adamo, Eva e Mosè.
Chissà se potrà bastare questo piccolo stratagemma per riavvicinare i più giovani alla Chiesa. L’impressione è che servirebbe una Chiesa che impari a parlare un linguaggio adatto a loro e che impari i bisogni del loro tempo senza bigottismi inattuali.
Ma chissà, magari funzionano anche le figurine.