La sfavillante edizione del Festival di Spoleto: dalla prima volta di Adjani alla storia eretica di Baricco. Programma
Per la 67ma edizione previsti più di 600 artisti per 60 spettacoli, dal 28/6 al 14/7. Torna l'appuntamento con i Concerti di Mezzogiorno, il teatro "di attori e di testo". Non manca la danza con, tra gli altri, Mehdi Kerkouche, Yoann Borgeois e Friedmann Vogel
Il Festival dei due mondi si prepara ad una edizione di grande livello. Il cartellone è sfavillante. Apre Isabelle Adjani, per la prima volta a Spoleto con I mormorii dell'anima, "una lettura di testi che ho sempre amato molto", dice l'attrice, ovvero giganti della letteratura italiana e francese.
Il ritorno di Baricco
Torna Alessandro Baricco con una lezione che si ripeterà per tre weekend dedicata alla sua Breve ed eretica storia della musica classica, in anteprima assoluta.
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Alessandro Baricco e la malattia
L'Orchestra nazionale di Santa Cecilia
Chiude l'Orchestra nazionale di Santa Cecilia diretta da Barbara Hannigan, che sarà protagonista anche di un concerto con grani star della musica jazz e contemporanea. Mentre l'opera esordisce al chiuso, "così da evitare la pioggia dell'anno scorso", con L'Ariadne auf Naxos di Richard Strauss e la Budapest festival orchestra diretta da Ivan Fisher. Ma ci sarà anche Orfeo ed Euridice di Chistoph Willibad Gluck con la regia di Damiano Michieletto e ancora l'Orchestra di Santa Cecilia.
L'onda creativa
La città di Spoleto anche quest'anno sarà travolta dal 28 giugno al 14 luglio dall'onda creativa del festival diretto da Monique Veaute, in cui serpeggia l'idea del mito in tutte le sue forme, sempre fortemente sostenibili come dimostra il bel manifesto realizzato per la seconda volta nella storia da una donna, Chiara Camoni, a cui sarà anche dedicata una personale nei Musei civici della città. Focus anche su Giorgio Ferrara, direttore dal 2008 al 2020 "che il festival lo ha anche salvato", sottolinea Veaute, con una mostra e un docu, Love letters to Giorgio.
Ma la 67/a edizione del Festival di Spoleto è molto di più, come hanno spiegato stamattina in una conferenza stampa Andrea Sisti, presidente della Fondazione Festival dei due Mondi e sindaco della città, Paola Agabiti, assessora cultura e turismo regione Umbria, e Paola Macchi, direttrice amministrativa e organizzazione generale. Più di 60 spettacoli, di oltre 30 compagnie, in 17 giorni. "Saranno coinvolti 600 artisti da 20 paesi - ha sintetizzato Macchi - in 20 luoghi della città, che saranno non solo i teatri ma anche le strade, le piazze e persino le finestre. Una grande festa per tutti che l'anno scorso ha visto 75mila presenze, e 732mila euro di incasso, con 138mila persone a Spoleto".
I Concerti di Mezzogiorno e tanto altro
Torna anche l'appuntamento con i Concerti di Mezzogiorno, il teatro "di attori e di testo", spiega ancora Veaute con Leonardo Lidi che conclude la trilogia di Cechov, e Davide Ena tra l'altro, quello musicale con Jeanne Candel, la sperimentazione nella danza con tra gli altri Mehdi Kerkouche, "nuova star che viene dalla strada e dall'hip hop", Yoann Borgeois ("uno dei grandi eventi del festival"), e Friedmann Vogel ("che esplora la leggerezza dell'essere a vari livelli"), la musica in tutte le sue forme da Oneohtrix Point Never, a Baldwin Giang al jazz di Lizz Whright. Per i nottambuli insaziabili nasce anzi lo spazio a tarda sera del Jazz Club.
Non mancano le iniziative della Fondazione Carla Fendi, con gli Science talks, il premio Stem e la mostra Legami, studi nell'archivio dei costumi del festival, Luis Alberto Rodriguez con Afra Zamara a cura di Ruy Robertson. Così come i progetti in collaborazione con la Rai per la sostenibilità, come La cultura rompe le sbarre che promuove percorsi teatrali all'interno della realtà carceraria, curati dall'associazione #SineNOmine.