La scoperta dei video "privati" in cui Eva Braun si mostrava a Hitler. Un solo giorno di nozze e la tragedia
Solo nel rifugio Berghof, sulle Alpi bavaresi, il Fuhrer si sentiva davvero sicuro mentre la guerra volgeva al peggio. L'ossessione, la tenerezza, il finale nero
L'abito da sposa di seta nera indossato per coronare il sogno di sempre: diventare Eva Hitler. Ventiquattro ore di matrimonio prima di decidere di uccidersi assieme, lui con un colpo alla testa e lei con il cianuro. La fine di Eva Braun e Adolf Hitler, fra versioni parallele, in parte discordanti e qua e là "paranoiche", è consegnata ai libri di Storia. I soggiorni al Berghof, la casa del Fuhrer sulle alpi della Bavieria, punteggiarono gli ultimi anni della loro relazione. Era il posto in cui Hitler si sentiva più al sicuro in assoluto, preferito anche al Nido dell'aquila che pure era non molto distante da lì. L'unico luogo dove Eva Braun poteva essere padrona di casa, intrattenitrice, ospite, domina. E nel quale, per compiacere il suo uomo, gli mostrava i video erotici che la ritraevano.
I video di Eva per Hitler
Video
I filmati riscoperti
E' stato il giornalista Andrea Purgatori, alla conduzione di Atlantide, a proporre uno speciale sugli ultimi giorni della coppia. Documentati dalle riprese video della stessa Eva Braun, colore e bianco e nero per le piccole oasi di finta libertà mentre il Reich si sbriciolava e la guerra andava verso la sconfitta nazista. E in quelle riprese ci sono anche le sequenze meno ricordate, quelle in cui Eva si mostrava nuda, seminuda, in pose allo stesso tempo innocenti e sensuali (con i parametri di oggi, in cui il sex tape è diventato un mezzo di promozione di sé, vedi l'esplosione dei fenomeni Hilton e Kardashian). Per mentenere accesa l'attenzione dell'uomo della sua vita su di sé. Quello che aveva conosciuto negli anni 30 quando era ancora un politico rampante e maldestro, con un arresto sulle spalle dopo un fallito putsch, prima della Notte dei lunghi coltelli, della scalata al Reichstag, della violenza razzista al potere e della soluzione finale. Alla fine di tutto questo, delle centinaia di migliaia di morti, degli incontri eccellenti, del sogno di supremazia assoluta, c'era l'uomo che si addormentava sul divano vicino a lei, che amava guardare film quando poteva. Che amava guardare lei, nuda per lui.
L'amore per la nipote, il doppio tentato suicidio di Eva
Fra le tante ombre che inseguirono sempre l'amore devoto e maledetto di Eva Braun per Hitler, ci fu quello di Geli Raubal, nipote del Fuhrer perché figlia della sua sorellastra. A lungo indicata come amante di lui fino al suicidio nel 1931 (ma esiste la pista alternativa del presunto omicidio dopo una lite fra zio e nipote-amante). Geli aveva 23 anni, Eva ne ha 20 quando comincia a frequentare assiduamente quel 43enne sinistro, affascinante, che la ossessiona. E per avere l'attenzione di lui la Braun tenterà a sua volta il suicidio, prima sparandosi e poi ingerendo sonniferi.
Tenterà il suicidio due volte per avere l'attenzione di lui
Sarà questa dedizione a spingerlo a stare più vicino a lei nonostante i continui spostamenti per questioni di Stato e di guerra. Un amore fatto di immagini, quello fra Adolf ed Eva. Lei era l'assistente di un fotografo amico dell'uomo più potente e temuto del tempo quando lo conobbe. Lei fotograferà e filmerà sia alcuni esaltanti momenti pubblici sia parecchi "frammenti" degli incontri e dello svago al Berghof. I due cani, i gatti, il sole della Baviera, i boschi delle Alpi, i rari sorrisi di Hitler. Gli ospiti: i ministri britannici Lloyd George e Chamberlain, l'ex re Edoardo VII e sua moglie Wallis, Galeazzo Ciano e gli emissari che lo informano dello Sbarco in Normandia. La mano presa, i filmati erotici color seppia, il matrimonio in seta nera, la firma Eva Hitler sui documenti nuziali, la sconfitta e il crollo del nazismo. Il pomeriggio del giorno dopo quel sì, la pasticca di cianuro per lei, il proiettile alla testa per lui. Verranno cremati, riesumati dagli Alleati vincitori, bruciati di nuovo. Polvere, mai così nera.