La Germania chiede la restituzione del discobolo venduto da Mussolini a Hitler. San Giuliano: “Devono passare sul mio corpo”
I vertici della Gliptoteca di Monaco di Baviera hanno chiesto di riavere la famosa opera. Il ministro della Cultura: “E’ patrimonio della nazione”
La questione sta scatenando un polverone. Sui social è diventata virale e il ministro italiano competente fa sapere di non aver alcun tentennamento in merito. "Chi chiede la restituzione del Discobolo Lancellotti deve passare sul mio cadavere", ha detto parlando a Napoli il titolare della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sottolineando "che quell'opera è patrimonio della nazione italiana".
La richiesta
''La richiesta della Gliptoteca di Monaco di Baviera di riavere il Discobolo Lancellotti è assurda quanto irricevibile. Era vincolato e fu esportato illecitamente per effetto di un patto scellerato tra nazisti e fascisti. Grazie agli americani per avercelo restituito'', scrive su Twitter il ministro della Cultura.
Portato via da Hitler
"E trovo assurdo che qualcuno sui social, pur di attaccare il ministro della Cultura del governo Meloni, si schieri con chi lo vuole", ha proseguito il ministro ricordando che fu portato via dal governo di Hitler.
Il riferimento è alla notizia riportata oggi da Il Corriere della Sera, secondo la quale i vertici della Gliptoteca di Monaco hanno chiesto di riavere il Discobolo Lancellotti, una copia romana in marmo del II secolo d.C. del celebre bronzo di Mirone.
Il ritorno in Italia nel 1948
L'opera, conservata nella sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano, era stata venduta alla Germania nazista nel 1938 per poi tornare in Italia nel 1948.