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Dan Brown, milioni di copie vendute e "L'ultimo segreto" in vetta alle classifiche. La formula del suo successo? Eccola

Il suo nuovo libro, L’ultimo segreto, è subito balzato in vetta alla top ten. Un altro trascinante thriller che vede il celeberrimo professor Langdon in campo. Ma qual è il segreto del successo di questo scrittore che miscela misteri, antichi saperi, arte e complotti e riesce a soggiogare milioni di lettori? La sua pietra filosofale

Ignazio Dessi'di Ignazio Dessi'   

Il momento era molto atteso e le più rosee previsioni si sono immancabilmente avverate. Il nuovo libro di Dan Brown, L’ultimo segreto, edito da Rizzoli, appena poggiato sugli scaffali delle librerie è volato al primo posto in classifica con velocità impressionante e da solo sta vendendo più delle altre nove pubblicazioni presenti nella top ten messe insieme. L’autore del Codice Da Vinci, che vanta 250 milioni di libri venduti, ha regalato ai suoi estimatori un’altra avventura del celeberrimo Robert Langdon, docente di simbologia e insospettabile uomo d’azione, interpretato al cinema da Tom Hanks. Un altro trascinante thriller esoterico che lo vede in campo dopo Il codice Da Vinci, Angeli e Demoni, Il simbolo perduto, Inferno e Origin.

L’ultimo segreto è ambientato a Praga, capitale della Repubblica Ceca ma anche capoluogo letterario e mistico d’Europa. Non per nulla il tour mondiale di promozione è partito dalla biblioteca gesuita del Klementinum, luogo fondamentale dello svolgersi del romanzo.

Il successo di Dan Brown risale al 2003, quando – dopo due romanzi passati quasi inosservati – uscì il Codice da Vinci che lo piazzò tra gli autori più venduti al mondo. Le sue storie, tradotte in 56 lingue, sono fatte di una miscela irresistibile di misteri, antichi saperi, arte e complotti che, in mezzo a mille colpi di scena, riescono a soggiogare milioni di lettori.

Il nuovo libro, uscito in contemporanea mondiale in 16 lingue, è stato definito dallo scrittore statunitense come il romanzo più ambizioso della sua carriera.

La sesta avventura del professor Langdon 

In questa sesta avventura del celebre professore esperto di simboli e mistero, la trama ruota attorno a un “saggio esplosivo sulla natura della coscienza umana, capace di sconvolgere secoli di credenze consolidate” e “mescola inseguimenti, riflessioni sulle neuroscienze e mitologia scandinava”.

In occasione dell’uscita simultanea negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Italia, è stata attivata una vera e propria operazione commando – fanno sapere le agenzie - per tradurre e stampare il volume in tempi rapidissimi, mantenendo la massima segretezza ed evitando fughe di notizie. L’attività di promozione avrà la durata di un mese e porterà Brown in 12 Paesi del mondo.

Praga e L'ultimo segreto di Dan Brown (Ansa)

La trama

La neuroscienziata ceca Brigita Gessner - si legge nei lanci - vive un'esperienza extracorporea in cui la sua coscienza fluttua sopra Praga separata dal suo corpo fisico. Confusa tra morte e allucinazione, viene torturata e rivela un suo progetto segreto mentre, ignaro di quanto lo attende, Robert Langdon si sveglia al Four Seasons sulle note del Mattino di Grieg. Al suo fianco la bellissima esperta di noetica Katherine Solomon che nella conturbante città deve tenere una conferenza. The Secret of Secrets (L'Ultimo Segreto), ultimo lavoro di Dan Brown, comincia così.

Poi un omicidio brutale getta tutto nel caos: Katherine scompare misteriosamente insieme al suo manoscritto che contiene pionieristiche scoperte sul funzionamento della mente umana, mentre Langdon diventa bersaglio di una potente organizzazione senza scrupoli. L'indagine si snoda così tra Praga, Londra e New York, e muovendosi tra simbolismo, neuroscienze, mito e cospirazione, in un'inarrestabile corsa contro il tempo attraverso scienza futuristica e tradizioni mistiche, Langdon scopre "una verità sconvolgente su un progetto segreto destinato a cambiare per sempre il modo di concepire la mente umana". Un romanzo coinvolgente, destinato a incoronare l'autore di altri allori.

Il segreto ultimo di Brown

Ma qual è il segreto che fa di questo scrittore un fenomeno globale suul'onda di intrighi popolati da Cavalieri templari, Massoni, Leonardo da Vinci, pagani, scienziati più o meno pazzi, simboli arcani, monaci, cardinali e papi?

In verità, quando uscì Il Codice da Vinci, pochi avrebbero immaginato che un romanzo su simboli nascosti, sette segrete e misteri del cristianesimo avrebbe venduto più di ottanta milioni di copie. Eppure Dan Brown è riuscito a trasformare un intreccio da thriller accademico in un fenomeno di massa planetario. Da allora, ogni suo libro è un evento: file davanti alle librerie, tour turistici nei luoghi dei romanzi, polemiche teologiche e, sopratutto, milioni di copie vendute.

Video

Ma qual è dunque il vero segreto del suo successo?

Si potrebbe dire che Brown ha trovato la pietra filosofale del romanzo, il segreto per trasformare ogni suo scritto in oro. La formula perfetta: capitoli brevissimi, ritmo cinematografico, colpi di scena dosati con precisione, tanto da far scorrere i suoi racconti come film nella testa del lettore. Ogni pagina finisce con un cliffhanger, ogni mistero apre la porta a un altro enigma. E’ impossibile smettere di leggere. Non c’è tempo per respirare. La sua scrittura non punta alla profondità letteraria, ma alla tensione pura: Brown – come ha osservato qualcuno - è un architetto del ritmo, un ingegnere dell’intrigo.

L’altro ingrediente del successo è la miscela di cultura e intrattenimento. Storia dell’arte, simbologia, massoneria, testi apocrifi e scienza convivono in una narrazione che sembra svelare al lettore i retroscena nascosti della civiltà occidentale. Il fascino dell’esoterismo è eterno, ma Brown lo ha reso accessibile: l’ha portato fuori dalle biblioteche e lo ha trasformato in spettacolo. Le sue teorie sono al limite del credibile, eppure sempre abbastanza plausibili da farci dubitare delle verità ufficiali. Glorificano la grandezza del dubbio. Aprono squarci nelle verità ufficiali. È questa la chiave: la sensazione che dietro la storia ci sia un codice da decifrare.

Il professore di simbologia Robert Langdon, protagonista della maggior parte dei suoi romanzi, è l’incarnazione del lettore moderno. È colto ma non elitario, razionale ma curioso, scettico ma attratto dal mistero. Si potrebbe dire che Langdon accompagna il lettore nel labirinto del sapere, guidandolo tra cattedrali e codici segreti. Non è un eroe d’azione nel senso classico, ma un eroe della conoscenza: rappresenta il potere della mente in un mondo dominato dall’irrazionale.

La formula magica

Il fenomeno Brown è poi esploso definitivamente con il cinema. L’adattamento de Il Codice da Vinci con Tom Hanks ha trasformato l’autore in un brand globale. Le sue storie non sono solo romanzi, ma esperienze: si leggono, si guardano, si visitano. Il Louvre, Roma, Firenze, ed ora Praga, sono diventati parte del mito. Le polemiche con la Chiesa e i dibattiti sul confine tra fede e finzione hanno solo aggiunto benzina al fuoco mediatico. Brown non ha scritto libri: ha creato un immaginario collettivo.

Forse, dietro il suo successo commerciale, si nasconde un bisogno più profondo. In un’epoca di algoritmi e dati, di verità preconfezionate e strumentali alla brama di potere e ricchezza, i romanzi di Brown rispondono al desiderio di ritrovare il mistero. Il suo è un mondo dove la ragione indaga l’irrazionale, dove la conoscenza diventa avventura e il dubbio è la chiave per capire. Insomma, Dan Brown ha dato voce a un nuovo tipo di spiritualità laica, dove il sapere è la via per cercare il sacro. È questa, probabilmente, la sua vera impronta culturale.

Dan Brown è un narratore che conosce il proprio tempo. E' stato capace di unire la curiosità dell’uomo moderno, la fame di verità nascoste e la voglia di emozioni forti. La sua formula è semplice, ma potentissima: un enigma antico, un ritmo da action movie, un eroe che crede nella conoscenza. Il risultato è un prodotto culturale che mescola intrattenimento, sapere e spettacolo. E finché il mondo continuerà a cercare risposte nei misteri del passato, a non accontentarsi del sapere mainstream, Dan Brown resterà un suo grande interprete.

Ignazio Dessi'di Ignazio Dessi'   
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