I ricchi della terra vogliono comprare pezzi del nostro patrimonio artistico: i rischi se lo Stato non si darà una mossa

Quella villa Romana da più di 400milioni che pare nessuno voglia comprare, o meglio quasi nessuno

I ricchi della terra vogliono comprare pezzi del nostro patrimonio artistico: i rischi se lo Stato non si darà una mossa
di Camilla Soru

Alle spalle della via Veneto a Roma sorge una villa costruita nel 1621, il Casino dell’Aurora, unica testimone rimasta di Villa Ludovisi, una delle maggiori ville romane distrutta dalla sete dell’espansionismo immobiliare che ha stravolto Roma nell’ultimo secolo e mezzo.

A causa di un accordo mai raggiunto tra gli eredi del principe Niccolò Boncompagni Ludovisi, ultimo proprietario, il Casino dell’Aurora è stato messo all’asta ad una cifra difficile anche solo da immaginare: il prezzo base era 471 milioni di euro. Incredibilmente l’asta è andata deserta.

DALLA VILLA ALLA LOTTIZZAZIONE

Costruita dal cardinale Ludovico Ludovisi vantava un parco di 30 ettari che, partendo da Porta Pinciana scivolava fino a Porta Salaria, con giardini - parrebbe - disegnati dall’architetto della Reggia di Versailles. Morto il cardinale gli eredi si fecero ben presto affascinare dall’espansione febbrile di Roma divenuta capitale d’Italia. Così, sul finire del 1800, avviarono la lottizzazione dell’intera proprietà. Di parco e giardini non fu risparmiato nulla, in quei luoghi dove un tempo si poteva passeggiare ammirando oltre 450 sculture antiche di inestimabile pregio, oggi sorge il sedicesimo rione di Roma: rione Ludovisi per l’appunto.

IL CASINO DELL’AURORA

L’unico edificio ad essersi salvato dalla lottizzazione è il Casino dell’Aurora che prende il suo nome dal meraviglioso affresco del Guercino, raffigurante la dea Aurora sul suo carro, presente nel salone del pianterreno della Villa. Non solo, l’edificio ospita anche l’unica pittura su muro mai realizzata da Caravaggio: “Giove, Nettuno e Plutone”

L’ASTA

471 milioni non è certo una cifra per tutti e così i 2800mq cercano ancora un padrone. Al momento pare che si siano mostrati interessati Bill Gates e un emiro del Qatar. Al nuovo proprietario anche l’onere di alcuni restauri architettonici e artistici richiesti dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Non solo, come ogni edificio tutelato, l’acquisto potrà essere perfezionato solo se lo Stato Italiano deciderà di non esercitare il suo legittimo dirotto di prelazione.

Ma proprio in virtù di questo diritto, proprio per l’incredibile valore storico e artistico dell’edificio non sarebbe il caso di finirla con questa oscena svendita del nostro patrimonio e stanziare invece le risorse affinché la proprietà del Casino dell’Aurora passi da un gruppo di eredi un po’ litigiosi a tutti noi?