In quali condizioni si trova il misterioso Cannone di Paganini, il più prezioso dei violini esistenti
Ai problemi dell'età lo strumento somma quelli legati all'incidente avvenuto a Parigi e in seguito al quale venne restaurato. Ma le sue condizioni sono ottime e “potrà essere ancora suonato"
C’era più d'una preoccupazione per il violino più celebre e prezioso del mondo: quello conosciuto come il Cannone di Niccolò Paganini. Lo strumento è stato sottoposto a particolari esami e pare stia bene.
Lo storico violino ha superato brillantemente l'analisi che è riuscita e penetrare, senza danneggiarlo, fino alla struttura cellulare del legno con un livello di precisione mai raggiunto. A condurre il check up è stato il laboratorio europeo per la luce di sincrotrone, l'Esrf di Grenoble, in collaborazione con Comune di Genova e Premio Paganini.
Le microfratture
"Le microfratture ci sono, ma non è una situazione che richieda interventi. Il violino sta bene", ha detto Bruce Carlston, curatore dello strumento con Alberto Giordano e Pio Montari, a margine della presentazione dei risultati delle analisi condotte a Grenoble. "Tutti i vecchi strumenti hanno qualcosa", ha osservato Carlston, e questo è vero anche per il violino di Paganini. Costruito nel 1743 dal liutaio Bartolomeo Giuseppe Guarneri, detto 'del Gesù', il Cannone era stato chiamato così dallo stesso Paganini per le sue doti acustiche.
L'incidente di Parigi
Oggi ai problemi dell'età somma quelli legati all'incidente avvenuto a Parigi e in seguito al quale lo strumento venne restaurato. "Avevamo il sospetto che quel restauro fosse stato un po' debole, ma - ha detto ancora Carlston - l'analisi ha dimostrato che non è così". Per lo strumento saranno perciò sufficienti "controlli periodici". Il Cannone "potrà quindi essere ancora suonato".
Può tornare a Genova
Il violino potrà ora tornare a Genova, città alla quale Paganini aveva donato il suo violino e dove dal 1851 è conservato nella sede del Comune, a Palazzo Tursi, in una teca dal microclima controllato. Per il sindaco di Genova Marco Bucci, l'analisi è stata uno "straordinario evento" che "intreccia cultura, scienza, storia e musica" ed è stata condotta "nell'ambito di una cooperazione internazionale senza precedenti", ha osservato il presidente del Premio Paganini, Giovanni Panebianco.
L'analisi
Il super-microscopio ai raggi X di Grenoble ha permesso di osservare il legno del violino come mai è stato possibile finora. E' stata decisiva la nuova Sorgente Estremamente Brillante, che dal 2020 fornisce prestazioni sperimentali almeno 100 volte migliori rispetto al passato. Questa capacità, combinata con quelle della nuova linea di fascio BM18, offre una capacità unica al mondo di ricostruire un'immagine a raggi X 3D dell'intero violino a livello della struttura cellulare del legno, con la possibilità di zoomare localmente in qualsiasi punto, fino alla scala micrometrica. Questa microtomografia che ha esplorato ogni aspetto dello strumento, scoprendo le tracce dei restauri fatti in passato, gli incollaggi e fornendo un ritratto 3D del suo stato di conservazione. Per il direttore generale dell'Esrf, Francesco Sette, "è un meraviglioso esempio di tecniche non distruttive di imaging a raggi X 3D dell'Esrf,che consentono un progresso qualitativo nella comprensione di come è fatto questo prezioso manufatto, un passo fondamentale per la sua conservazione per le prossime generazioni". Lavorare al violino di Paganini è stato "quasi la realizzazione di un sogno" per il ricercatore dell'Esrf Paul Tafforeau, responsabile del BM18 :"spero che questo esperimento sia il primo di una lunga serie. Tra qualche mese - ha aggiunto - saremo in grado di lavorare su strumenti molto più grandi, fino alle dimensioni di un contrabbasso". E' stata "un'esperienza indimenticabile" anche per i conservatori dello strumento e "un punto di partenza per una migliore comprensione di questo violino irripetibile e tanto misterioso".