Misteriose strutture rotonde in pietra scoperte in un tumulo: dentro vi era anche una biga romana
Il complesso è tornato alla luce in Romania. Lo scopo delle strutture dotate anche di cupola “è un mistero assoluto”, ha dichiarato il dottor Vladimir Slavchev. Il carro apparteneva probabilmente a un capo militare. C’erano anche vasi e monete.
Misteriose strutture in pietra sono state portate alla luce in Bulgaria, nel corso degli scavi in un tumulo funerario nella zona di Vetrino e Provadia. Un altro elemento di grande interesse è poi il ritrovamento nel sito di un carro romano. Secondo il dottor Vladimir Slavchev, archeologo del Museo di storia regionale di Varna, è la prima volta che ciò avviene in quella regione.
La datazione della necropoli
La necropoli è stata datata a un periodo tra il II e il III secolo dopo Cristo, dunque in epoca romana. All’inizio degli scavi, racconta l’archeologo, “nessuno si aspettava che il tumulo serbasse quelle sorprese. Anche perché in precedenza ne era stato scavato un altro risalente all’età del bronzo e si pensava che i due monumenti fossero della stessa epoca”.
Da quanto risulta le sepolture avvenivano tramite cremazione in situ. Non ci sono prove che siano state sepolte persone di una stessa famiglia ed è probabile che il tumulo venisse utilizzato da una cerchia più ampia di popolazione. E’ strano inoltre che sia stato costruito su un pendio e non sulla sommità di una collina.
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Le fasi di costruzione
L’esperto ha spiegato poi che si tratta di un complesso dove si notano più fasi di costruzione. Il tumulo primario venne ricoperto da uno strato bianco di marna, poi allargato e nuovamente ricoperto con identico materiale. In una fase successiva furono edificate misteriose strutture in pietra e tombe a cremazione con le fosse scavate nel terreno e un fondo ristretto.
La cremazione
La cremazione era un metodo caratteristico della cultura funeraria romana fino alla metà del II secolo d.C. Nelle tombe non sono stati rinvenuti oggetti d’oro. Gli archeologi hanno trovato invece molti vasi di ceramica e vetro, oggetti di ferro e bronzo. Sono state recuperate anche delle monete che servivano ai morti per il viaggio nell’aldilà. Tra queste, una risalirebbe al regno dell’imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.), mentre altre monete apparrebbero alla dinastia dei Severi (193-235 d.C.), un aspetto che consente di attribuire una datazione precisa al complesso, che forse fu utilizzato per almeno un secolo. Le analisi di alcuni reperti col carbonio consentiranno comunque datazioni precise dei vari resti.
Come già accennato, particolare sorpresa ha destato la scoperta di una biga romana sepolta con il cavallo e alcune ceramiche. Un reperto che nel territorio di Varna viene trovato per la prima volta. “Il carro a due ruote – spiega Slavchev – è molto ben conservato e potrebbe essere ricostruito”. Probabilmente apparteneva a un capo dell’esercito romano o un alto funzionario.
Restano un enigma le strutture in pietra
Restano invece un enigma le strutture in pietra che circondano il tumulo sul lato Sud. “Il loro scopo è un mistero assoluto”, ha dichiarato l’archeologo. Si tratta di strutture rotonde ed ellittiche edificate una vicina all’altra e dotate di cupola. I pavimenti di pietra risultano affondati. All’interno non è stato trovato nulla.
Slavchev ha scoperto che al centro del tumulo vi erano tracce di saccheggio e che non c’è più la possibilità di accertare a chi fosse destinato il tumulo originario.
Scavi di salvataggio
Quelli effettuati in quel territorio bulgaro sono scavi di salvataggio, perché il tumulo si trova lungo il percorso del futuro gasdotto Bulgaria-Romania. L’intervento archeologico è finanziato dalla società Bulgartransgaz nell'ambito di un contratto con l'Istituto Archeologico Nazionale e il Museo – BAS.