L'antichissimo relitto di una nave emerge dalle acque della Sicilia: le immagini
'erano anche due ancore in ferro e quattro litiche probabilmente di epoca preistorica. Il relitto si trovava a sei metri di profondità, sepolto da sabbia e massi.
Un relitto risalente al VI-V secolo a.C., insieme a quattro ancore litiche e due in ferro, è stato ritrovato nelle acque di Santa Maria del Focallo, nel Comune di Ispica, nel Ragusano. La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavi subacquei condotta dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, in collaborazione con il dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’Università di Udine.
Il relitto
Il relitto si trovava a sei metri di profondità, sepolto da sabbia e massi. Lo scafo è stato costruito con la tecnica "su guscio", caratterizzata dall'uso di tavole del fasciame collegate tramite incastri (tenoni e mortase), che conferivano alla struttura una funzione autoportante.
Le ancore
A pochi metri dal naufragio sono stati individuati due nuclei di ancore: due in ferro del tipo a "T" rovesciata, probabilmente risalenti al VII secolo d.C., e quattro litiche, di probabile epoca preistorica.