Due antichissimi reperti trovati sulla spiaggia da un pensionato. Cosa fare in questi casi per essere tranquilli

E’ accaduto in Sardegna. L’uomo, 60 anni, carabiniere in pensione, faceva una passeggiata nell’arenile. I due reperti sono stati presi in consegna dai militari ed è stato subito contattato il museo Barreca. I beni archeologici appartengono al patrimonio dello stato. Bisogna fare denuncia entro 24 ore. Le regole

di I. D.

Il mare prende e il mare restituisce. Può custodire per millenni un piccolo tesoro archeologico e poi restituirlo dolcemente o di botto con l’energia di una mareggiata. Come ha fatto a Sant’Antioco, bellissima località nel Sud Sardegna, dove il mare mosso di questi ultimi giorni ha depositato in spiaggia i due reperti, uno integro ed uno parzialmente danneggiato. Così li ha trovati un luogotenente dei carabinieri in congedo di 60 anni, residente a Monza ma attualmente nell’Isola, mentre faceva una passeggiata sull’arenile. Grande la sua sorpresa quando si è imbattuto nelle due anfore incrostate dai secoli e dal mare. Senza esitare ha avvertito i carabinieri della locale stazione che sono giunti insieme ai colleghi di Tratalias inviati dalla centrale di Carbonia.

Subito contattato il museo

Un vero e proprio regalo che le forze della natura hanno deciso di fare alla località turistica. I due antichi contenitori di terracotta sono stati presi in consegna dagli esponenti delle forze dell’ordine che si sono rivolti alla direttrice del museo archeologico  F. Barreca. Sarà il personale del museo a svolgere gli accertamenti sui due reperti. Interverranno anche il Nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri di Cagliari  e la Sovraintendenza archeologica.

Porticciolo di Sant'Antioco e le anfore (Ansa)

Cosa fare in questi casi

Il singolare evento, neppure tanto raro in Sardegna, dove i reperti archeologici abbondano e meritano di essere tutelati e valorizzati, offre l'occasione per spendere qualche parola sul comportamento da utilizzare in casi simili. Prima di tutto va detto che il ritrovamento di reperti archeologici va sempre segnalato. I beni di questo tipo fanno parte infatti del patrimonio dello Stato. In caso di rinvenimento – come ricordano i militari del Nucleo di Tutela Patrimonio Culturale – le norme prevedono che lo scopritore di beni di presumibile valore archeologico faccia denuncia entro 24 ore al soprintendente o al sindaco o all'autorità di pubblica sicurezza e provveda alla conservazione temporanea del bene, lasciandolo nelle condizioni e nel luogo in cui è stato rinvenuto. In questo modo si sarà sicuri di operare secondo legge e affidare alle mani competenti i reperti che potrebbero avere un grande valore per la ricostruzione del nostro passato.