Alessandro Baricco e la terribile diagnosi: "Ho la leucemia". Le parole della sorella
Dal letto di ospedale dove è in attesa di un trapianto, lo scrittore e conduttore tv fa l'annuncio shock. La sorella Enrica donerà le sue cellule staminale per salvargli la vita: "Concentriamoci su quella forza fratello! Avanti tutta!"

“Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo dare proprio io, personalmente. Non è un granché, vi avverto”.
Inizia così, con un incipit delicato e un filo di ironia, di quelli che mentre lo leggi ti immagini il volto di chi scrive con un leggerissimo sorriso di sbieco, il post di Alessandro Baricco. Lo scrittore avvisa i suoi lettori, i suoi amici, la sua famiglia virtuale, che per un po’ di tempo non potremmo contare su di lui. Alessandro non scrive dal suo salotto deciso a dedicarsi a nuove avventure, non scrive da una stanza d’albergo con la voglia di staccare un po’ la spina. Oggi il suo messaggio lo invia dal letto di un ospedale. Sul tavolino, lo stesso che tutti noi abbiamo visto molte volte, sul quale abbiamo mangiato o aiutato a mangiare un nostro caro, il "Circolo Pickwick", capolavoro di Charles Dickens, al quale ha "rubato" il titolo della sua trasmissione letteraria su Rai3, e il pc aperto con una playlist di Spotify.
“Cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocita cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai” prosegue con quella simpatica malinconia.

LA MALATTIA
La leucemia mielomonocitica cronica è una malattia rara, colpisce circa 2 persone su 100.000 all’anno, principalmente uomini oltre i 50 anni. Oggi in Italia ne soffrono circa 10.000 persone con 1000 nuovi casi registrati ogni anno. La malattia ha causa in una specifica anomalia cromosomica, il trattamento migliore per poterla combattere, lo dice anche Baricco nel suo post, è il trapianto di cellule staminali. Nel caso di Baricco la donatrice che interverrà per salvargli la vita sarà sua sorella Enrica “donna che ai mei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso”. E a stretto giro è proprio Enrica Baricco a prendere parola sui social: "Già. Eccoci qui. Io e te accomunati anche da questa avventura. Lotteremo. E lo sappiamo fare bene. Si dice, e nostro padre lo diceva spesso, che se nella vita succedono cose difficili, succede anche che ti arrivi la forza per affrontarle. E i primi a sorprenderci siamo noi. Concentriamoci su quella forza fratello! Avanti tutta!".
Per i malati di tumore del sangue, così come per tutti i portatori di malattie trasfusione dipendente, il donatore è una figura fondamentale per guarigione e sopravvivenza. Donare, soprattutto in questi momenti di carenza dovuti alla pandemia, è un atto di amore e generosità preziosissimo. Una forma di beneficienza salvavita.
ALESSANDRO BARICCO
L'annuncio di Baricco è scioccante, ma lo spirito emotivo con cui lo condivide è pieno di forza e gratitudine. "Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta". Immediate le reazioni sui social, piene di solidarietà e commozione. Torinese e tifosissimo del Toro, vicino alle 64 candeline, Baricco è laureato in Filosofia. Il suo esordionel mondo della letteratura è del 1991 con “Castelli di rabbia”. Tre anni la fondazione della sua Scuola Holden, università di storytelling di cui è preside. Scrittore, sceneggiatore ma anche drammaturgo e autore tv. Baricco è tanti talenti tutti assieme e ha firmato capolavori come "Seta" e Novecento".
Oggi ha tra le mani la storia più importante della sua vita, ancora da scrivere, ancora da mettere in fila. Inizia con un uomo in ospedale che deve sottoporsi ad un trapianto di cellule staminali donate dalla sorella, fatto nel giorno del suo compleanno (o quasi). Sarà una storia di rinascita e ripresa, un polpettone di buoni sentimenti e lieto fine. Ne abbiamo bisogno noi e se lo merita lui. Forza Alessandro, la redazione di Tiscali ti abbraccia.