"Ma la Festa della Repubblica è la festa dei militari o dei cittadini? Vorrei in cielo aquiloni e non caccia bombardieri"
Michela Murgia: "Sogno che il 2 giugno sfilino artisti, medici, insegnanti, giornalisti e contribuenti onesti". La scrittrice e intellettuale ha pubblicato un video su Instagram dopo le polemiche sulla parata militare
"Sarebbe bello un 2 giugno con in cielo aquiloni e non caccia bombardieri"
Ha ragione Michela Murgia a porsi la domanda: ma la Festa della Repubblica, è la festa di tutti i cittadini e le cittadine o la copia della parata del 4 novembre, Festa delle Forze armate?
La scrittrice e intellettuale ha pubblicato un video su Instagram dopo le polemiche sulla parata militare. “Io sono antimilitarista, non vuol dire che odio i militari ma cittadina di uno Stato che nella sua Costituzione ripudia esplicitamente la guerra. Se davvero crediamo che quella sia la Costituzione più bella del mondo dovremmo essere tutti antimilitaristi. Le forze armate hanno già una festa, il 4 novembre”. E continua: "Sogno che il 2 giugno sfilino artisti, medici, insegnanti, giornalisti e contribuenti onesti".
Anche questa volta però davanti a frasi assolutamente condivisibili di Murgia scoppia la polemica fra chi la considera antipatica e chi di volta in volta ascolta e cerca di comprendere i ragionamenti di una delle poche intellettuali che ci sprona a ragionare.
Cosa è capitato però il 2 giugno? E da dove nasce quindi la polemica?
"Entra in parata col saluto romano".
La scrittrice subito dopo la parata ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram nel quale si vedono gli incursori del Comsubin della Marina alla sfilata a Roma per la Festa della Repubblica. I militari secondo l'autrice avrebbero gridato "Decima". Sempre secondo la scrittrice, il militare in testa alla avrebbe fatto il saluto romano. La scritta, a corredo del video con la sfilata ai Fori Imperiali, denunciava (sempre secondo Murgia) il riferimento alla X Mas, reparto d'assalto della Regia Marina che dopo l'armistizio del 1943 si schierò (una parte sola) con la Repubblica sociale di Mussolini, dalla parte di Hitler, contro gli alleati e i partigiani. In questo video poi si vede il presidente del Senato Ignazio La Russa felice che batte le mani e fa il segno di vittoria con le dita.
Michela Murgia ha poi aggiunto: "...sotto gli occhi impassibili del presidente Mattarella, è successo anche questo. Tutto normale, perché sono anni che va avanti il processo di normalizzazione. Se il senso del video non fosse chiaro, cercate 'X flottiglia MAS' su Wikipedia. Vi sarà subito chiaro perché La Russa sorrida tanto e faccia il segno della vittoria. (Ma che serve ancora per capire cosa sta accadendo?"
Pioggia di smentite da Destra, l'intero governo indignato, polemiche via social e dopo poche ore Murgia appare con un nuovo video dove spiega che la festa delle Forze armate esiste già ed è il 4 novembre. Una parata identica il 2 giugno non solo stona ma non racconta la vera storia della Repubblica.
La Repubblica non nasce per un colpo di Stato militare. Ma grazie a una Resistenza civile e insieme militare degli Alleati. Grazie a un Referendum popolare. La Repubblica esiste grazie agli insegnanti, i giornalisti liberi, i contribuenti che pagano le tasse, i medici (e non solo in pandemia). La magistratura, il mondo del volontariato, i sindaci (gli unici non militari a sfilare, ma da pochissimo tempo). E ancora con gli artisti, attori, attrici, pittori, pittrici, scrittori, scrittrici e così via. Insomma chi ci educa alla bellezza. Sarebbe bella una sfilata con i bambini, che sono il futuro di questo Paese. E magari gli aquiloni con i colori della nostra bandiera e non dei caccia bombardieri che con una Costituzione che ripudia la guerra non hanno granché senso.
Le domande quindi restano due: di chi è la Festa della Repubblica? Di tutti i cottadini e le cittadine. Cosa deve fare un intellettuale? Farci pensare. Grazie Michela Murgia perché anche questa volta lo hai fatto. Mettere in discussione tutto quello che diamo per scontato senza averci mai ragionato. Dire queste cose non è essere contro militari ma ampliare la platea di una festa che più di qualunque altra ci unisce.