Il Padrino: il film dei record che cambiò il volto dell'Italia compie 50 anni
Il film dei record che è molto più che una storia di mafia


Si racconta che uno dei produttori della Paramount Picture, leggendo le prime pagine del romanzo “Il Padrino” di Mario Puzo pubblicato nel 1969, affermava con decisione che “è molto più che una storia di mafia”. Intuizione geniale: il libro, che racconta le vicende criminali della famiglia Corleone è uno spaccato di certa società italoamericana ben più complessa e articolata di quanto la letteratura e il cinema avevano raccontato fino a quel momento. Scommettendo su questa intuizione la casa di produzione, allora sull'orlo della bancarotta, puntò tutte le sue risorse per la trasposizione cinematografica del romanzo. Nacque così, cinquant'anni fa, nel 1972, il capolavoro di Francis Ford Coppola, campione di incassi, premiato con tre Oscar e considerato oggi tra i migliori film della storia del cinema. L’incarico venne proposto prima a Sergio Leone perché i produttori pensavano fosse necessaria la visione di un vero italo-americano alla regia, ma Leone rifiutò. Coppola, allora giovane e senza fama, fu addirittura la settima scelta.
Il volto di Marlon Brando
La carriera di Marlon Brando era in declino e si racconta che per impressionare Coppola l’attore abbia inventato il trucco del cotone inserito nelle guance per rendere la mascella più squadrata e volitiva e avere così un’aria più pericolosa. Non sappiamo se quel dettaglio fu determinante ma il suo volto e la flemma della recitazione resero quell’interpretazione difficilmente eguagliabile. Con lui anche un giovane e talentuoso Al Pacino, suo primogenito nel film e erede dell’impero criminale di famiglia. È bello ricordare anche la partecipazione di Maria Carta nel secondo capitolo della saga, al fianco di Robert de Niro, sempre per la regia di Francis Ford Coppola.
Ovazione di pubblico e critica
Il film ottenne un successo tale da parte di pubblico e critica da influenzare in modo decisivo la cultura, l'arte, il teatro e la letteratura. Il mondo trasse citazioni e immagini indimenticabili da questa pellicola. La frase più celebre pronunciata da Vito/Marlon Brando, “Ti farò un'offerta che non potrai rifiutare” è considerata la seconda migliore battuta del cinema di sempre nella classifica stilata dall'American Film Institute, che colloca “Il Padrino” al secondo posto dei film più belli nella storia dopo “Quarto Potere” di Orson Welles. Ma il Padrino non è solo un film di mafia, bensì un ritratto controverso della comunità italoamericana che negli Stati Uniti faceva fatica a integrarsi. I “mangia spaghetti” vivevano ai margini e c’è chi di questa situazione subalterna si servì per arrivare al potere a tutti i costi, come Vito Corleone.
Un occhio di riguardo verso la realtà
Non solo una storia di mafia, dicevamo. Il film fece parlare di sé ben oltre la storia dei Corleone: Marlon Brando, chiamato a ritirare il premio come miglior attore protagonista alla cerimonia degli Oscar, scelse di mandare al suo posto sul palco una nativa americana di nome "Sacheen Littlefeather" come atto di protesta verso i maltrattamenti inflitti agli indiani nativi d'America da parte degli Stati Uniti. Con la stessa delicatezza, per non ledere l’immagine dell’Italia all’estero e non risultare offensivi e superficiali, il termine “mafia” non viene mai pronunciato, come a sottolineare che dove proliferano ingiustizie, malgoverno e disuguaglianze sociali ci sarà sempre qualcuno pronto ad alzare la testa e accaparrarsi un futuro con le buone e con le cattive.