"Jingle bells'", per 170 anni a Natale (senza saperlo) abbiamo canticchiato una canzone razzista

Uno studio ha scoperto che il famosissimo brano faceva parte di uno spettacolo, con bianchi che recitavano col volto dipinto, che prendeva in giro i neri sulla neve

'Jingle bells'', per 170 anni a Natale (senza saperlo) abbiamo canticchiato una canzone razzista
Una vignetta che prendeva in giro i neri sulla neve

A leggere il testo della famosa canzone di Natale, cantata in tutto il mondo da quasi due secoli, è impossibile accorgersene. Infatti il messaggio razzista non è veicolato dalle parole. Un paio di anni fa però una ricercatrice dell’università di Boston ha scoperto l’origine del motivetto natalizio per eccellenza.
La dottoressa Kyna Hamill ha infatti studiato la storia di questo brano scoprendo qualcosa di controverso. Il suo lavoro è stato pubblicato sulla Cambridge University Press, e sostiene che ”Jingle Bells” era originariamente parte di uno spettacolo di menestrello, dove attori bianchi dipingevano i loro volti di nero per interpretare il ruolo di persone di colore. Lo spettacolo in questione si intitolava come il verso della canzone ”One Horse Open Sleigh”. La prima volta venne messo in scena nel settembre del 1957 a Boston.

Dunque il famoso compositore e padre di questa canzonetta, James Pierpont, avrebbe utilizzato questo genere per prendere in giro i neri che partecipavano ad attività invernali, con un chiaro intento canzonatorio, e visto che stiamo parlando della Boston del 1957 ovviamente razzista.

Dobbiamo ricordare dunque che ”Jingle Bells” nasce in un momento storico in cui le persone di colore erano oggetto di satira, soprattutto quando erano impegnati in qualcosa che aveva a che fare con l’inverno e che, in relazione alle loro radici etniche, li faceva muovere, secondo gli autori, in modo goffo e sgraziato come ha ben raccontato Diego Minuti in un suo articolo uscito su Globalist.

Come è facile aspettarsi, questa ricerca accademica è stata seppellita da una valanga di critiche da parte dei media di destra americani dalla Fox News a Breitbart. La povera ricercatrice Kyna Hamill è diventata oggetto di satira, insulti, molestie e derisione sui social network.
“Sembra che il mio lavoro su Jingle Bells sia stato totalmente travisato” ha detto la ricercatrice nel corso di una intervista.
“Tutto quello che ho detto è vero”, ha spiegato e chi critica la sua ricerca ”ha solo lo scopo di
‘politicizzare’ le festività natalizie” quando lei ha solo fatto emergere una verità storica, ossia in quale momento storico e culturale la canzone sia stata scritta negli Stati Uniti. ”Non ho fatto nulla di sbagliato. Se le persone hanno difficoltà ad affrontare la verità non è davvero un mio problema”.

Guardarsi dentro fa molta paura. Anche se si tratta di conoscere l'origine di un motivetto natalizio. Possiamo continuare a cantarla ma è giusto sapere con quale "spirito" la cantavano i nostri antenati. 

Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Dashing through the snow in a one horse open sleigh
Over the fields we go, laughing all the way
Bells on bob tails ring making spirits bright
What fun it is to ride and sing a sleighing song tonight
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Dashing through the snow in a one horse open sleigh
Over the fields we go, laughing all the way
Bells on bob tails ring making spirits bright
What fun it is to ride and sing a sleighing song tonight
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
Jingle bells, jingle bells, jingle all the way
Oh, what fun it is to ride in a one horse open sleigh
 
James Pierpont