Tremate, tremate, le streghe son tornate. Halloween è alle porte: il nome risale agli antichi celti
Amata, criticata, detestata torna la festa dedicata a spiriti, mostri e folletti. Samhain è il suo vero nome e risale addirittura a prima del VI secolo a. C.. Corrisponde ad una serie di rituali in onore dei defunti

Il 31 ottobre si celebra in tutto il mondo Halloween, una festività di origini remote che non tutti conoscono. Samhain è il suo vero nome, un nome che risale agli antichi celti, addirittura forse prima del VI secolo a. C., e che corrisponde ad una serie di rituali in onore dei defunti che la comunità metteva in atto per ricordarli e scongiurare la loro malevolenza. Ci si riuniva nei boschi, al buio, illuminati solo dalla luce del fuoco sacro, si compivano sacrifici e si meditava. Collegati a questo rito collettivo ce ne erano altrettanti, più piccoli, per indagare il futuro, contattare un morto in particolare, richiedere il dono della chiaroveggenza.
Un tesoro celtico
La parola Halloween è scozzese e si è diffusa nel diciottesimo secolo sovrapponendosi al nome pagano Samhain. Questo cambiamento è dovuto soprattutto alle invettive della chiesa che riteneva barbari i rituali antichi e che mal tollerava l’adorazione della natura che ai loro occhi sapeva di culto pagano. Il 1° novembre divenne Ognissanti, la festa che precede il ricordo dei morti, nel tentativo di spostare l’attenzione da quello che per anni e anni era stato il modo di ricordare i defunti e tante altre festività del calendario pagano vennero sostituite da celebrazioni dei santi. Nonostante la volontà della chiesa dominante di cancellare ogni traccia degli antichi riti, ancora oggi molte comunità in giro per il mondo festeggiano Samhain come momento di passaggio e di raccoglimento con incontri pacifici, senza sacrifici, e con il solo intento di gettare un ponte tra la vita e la morte, in cerca di un dialogo e di un’alleanza spirituale.
Halloween oggi
Da tantissimo tempo questa festa è diventata, soprattutto per l’Occidente, un evento giocoso e commerciale, che ha perso totalmente la connessione con le sue origini. Intorno ad Halloween ruota un fatturato di svariati miliardi che comprende serate a tema, costumi, maschere e una profusione di cioccolati e caramelle per “dolcetto o scherzetto”, l’abitudine dei bambini, arrivata dall’America, di andare in giro per le case vestiti da vampiri e fantasmi e chiedere a chi ci abita di pagare un’offerta in dolciumi, se non si vuole incorrere in qualche sorpresina. Il business è arrivato dove la chiesa non ha potuto, cioè eliminare la componente spirituale profonda del Samhain e sostituirla con qualcosa che i più gentili definiscono stupida. La chiesa tollera ma non approva, questa fascinazione per streghe e diavoli sotto sotto non piace tanto a chi ha fondato il suo potere terreno sulla lotta al demonio e ai suoi alleati. Ma dove stia il pericolo non è dato saperlo e la lamentela sull’aver copiato una festa americana non è poi così diversa dalle altre che riguardano la globalizzazione. Resta forse quell'ingenua passione per lo "spavento buono", per la magia, anche se di plastica che il 31 ottobre porta con sé.
Halloween nel mondo
Sono tantissime le celebrazioni, feste, eventi dedicati all’aldilà in giro per il mondo. Il Messico è forse il paese più fedele allo spirito antico e con El dia de los Muertos, cerca una connessione intensa con chi è trapassato offrendo candele, fiori, cibo e bevande. Castelli che si dicono abitati da fantasmi, luoghi misteriosi, foreste secolari ospitano incontri nel tentativo di stabilire un contatto. In Sardegna, ci sono Is animeddas (le anime), su Prugadoriu (il Purgatorio), su Mortu mortu (il morto morto) che uniscono alla componente spirituale, fatta di candele, fiori e preghiere momenti di convivialità a tavola, lasciando sempre un coperto in più per quelli che ormai vivono dall’altra parte, nel mondo delle ombre.