Professore negazionista dell'Olocausto: esistono ancora e alcuni si annidano nelle scuole
Nel Giorno della Memoria Marinelli ha interrotto brutalmente uno spettacolo teatrale a cui erano presenti 200 studenti, accusando l’attrice in scena di "gonfiare i numeri" dello sterminio degli ebrei e di "dire solo quello che fa comodo"

Le ha tutte il professor Marinelli: negazionista dell'olocausto, novax, antiabortista, filoputiniano. Basta farsi un giro nel suo profilo Facebook per avere paura. Paura soprattutto per il lavoro che fa. E' un insegnante di diritto all’istituto superiore milanese "Marie Curie-Pietro Sraffa". Troviamo post contro le adozioni gay e scatti a eventi pubblici con Ignazio la Russa e l'attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni. Sembrerebbe abbia anche una simpatia per Marco Rizzo di Italia Sovrana e Popolare (perché si sa, gli estremi si toccano). E ancora "contro l'invasività amorale dell'Unione europea", proteste contro "la propaganda Lgbtq+ che rovina i giovani" e ovviamente si esprime anche sui vaccini "sieri magici".
Ma perché ne parliamo? Perché nel Giorno della Memoria ha interrotto, urlando nel buio del teatro, uno spettacolo a cui erano presenti 200 studenti, accusando l’attrice in scena di "gonfiare i numeri" dello sterminio degli ebrei e di "dire solo quello che fa comodo".
Ciò che preoccupa è che non è la prima volta che l'insegnante è se stesso a scuola. Sei anni fa per esempio, in un altro istituto (il “Falcone-Righi” di Corsico) venne sospeso per una settimana per aver pronunciato frasi anti-islamiche dopo che una studentessa non si era alzata in piedi al suo ingresso in classe, durante il Ramadan.
Ma c'è una cosa per cui dovremmo essere grati a questo signore, sembra strano ma è così. Ed è l'aver ricordato a un Paese che dà troppo spesso per scontati diritti e conquiste di civiltà, che non tutti in Italia sono antifascisti. Che l'antisemitismo serpeggia indisturbato. E che nonostante una parte politica, oggi al governo, giura distanza assoluta dalle leggi raziali (ma mantiene la fiamma nel simbolo) alcuni suoi simpatizzanti non sono ancora così convinti del male perpetrato da Mussolini (alleato di Hitler).
L'unica cosa che consola è sapere che questa volta i commentatori social stanno dalla parte giusta e infatti hanno seppellito di critiche il professore. Perché negare l’Olocausto è un reato penale (in Italia la legge n. 115 del 2016 ha attribuito rilevanza penale alle affermazioni negazioniste della Shoah, dei fatti di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra, come definiti rispettivamente dagli artt. 6, 7 e 8 dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale) ma soprattutto è un abominio morale. Un docente non può sostenere un falso storico, per questo in tantissimi ne chiedono il licenziamento.
Per fortuna il Ministro all'Istruzione Valditarra questa volta (dopo tanti scivoloni) l'ha detta giusta: "Sulla vicenda del professore di un Itis milanese che ha interrotto una rappresentazione teatrale sulla Shoah, il ministero, attraverso l'ufficio scolastico territoriale, si è subito attivato chiedendo una relazione sull'accaduto e sull'operato del docente. Il negazionismo dell'Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico, ancor peggio nei luoghi deputati all'educazione dei giovani".
Aspettiamo fiduciosi che venga rimpiazzato da qualche giovane insegnante meritevole che al contrario di lui invece è precario ma la Storia la conosce. Temiamo però che potrebbe finire molto peggio, con le scuse di Marinelli (non sincere ma per mantenere il posto). Insomma a tarallucci e vino. Povera disgraziata Scuola, nostra.
Ah, ultima cosa. Ma Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana cosa dicono?
