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“Preparatevi a fare la mia commemorazione funebre”: la mostra su Giacomo Matteotti, padre e martire della democrazia

In occasione dei cento anni dalla sua scomparsa la città eterna dedica al politico e all’uomo Matteotti una mostra indimenticabile

Giacomo Pisanodi Giacomo Pisano   
“Preparatevi a fare la mia commemorazione funebre”: la mostra su Giacomo Matteotti, padre e martire...

Ci sono figure che possiamo reputare indispensabili per cementare i principi della democrazia alla base del vivere civile. E ci sono figure politiche in cui la componente umana prorompe, insieme al coraggio, sopravvivendo al tempo.

È questo il caso di Giacomo Matteotti, leader del partito socialista e convinto antifascista, che fu rapito e barbaramente ucciso da un gruppo di squadristi comandati da Amerigo Dumini, militare agli ordini di Benito Mussolini che muoveva i suoi primi passi da dittatore, facendo capire fin dall’inizio quale fosse il suo modo di fare politica.

“Preparatevi a fare la mia commemorazione funebre”, disse ai colleghi Matteotti dopo aver pronunciato, il 30 maggio 1924 alla Camera dei deputati, un discorso durissimo per contestare i risultati delle elezioni denunciando le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni. Le sue parole suonarono tragicamente profetiche e il 10 giugno fu rapito.

Era il 16 agosto del 1924 quando il suo corpo fu ritrovato. L’indignazione fu tale da dare vita alla protesta dei parlamentari passata alla storia come la Secessione dell’Aventino che consisteva nel rifiutarsi di mandare avanti il lavoro del parlamento fino a che gli assassini di Matteotti non avessero subito un giusto processo. La risposta di Mussolini non si fece attendere troppo e il 3 gennaio 1925 li dichiarò decaduti dando inizio alla sua folle dittatura.

L’Italia non dimentica l’impegno di un uomo il cui sacrificio serve ancora da monito e gli dedica al Museo di Roma a Palazzo Braschi una mostra aperta al pubblico fino al 16 giugno che invita alla riflessione e alla memoria.

La mostra ‘Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia’, nata con l’intento di mantenere viva l’eredità politica e morale di un martire della libertà, ha saputo interessare fasce di pubblico tra le più diverse, con grande partecipazione delle scuole e dei giovani - dichiara Alessandro Nicosia che cura la direzione e il coordinamento generale – trascinati dal forte desiderio di conoscenza e scoperta di documenti unici e inediti sul processo che risultano fondamentali per comprendere meglio la dinamica e il movente del crimine”.

Capire la storia passata è la base per non ripetere errori che sono costati milioni di vite umane, e in un momento storico in cui la democrazia è continuamente minacciata questa mostra è un solido appiglio per tutte le persone che desiderano vivere in un mondo libero. Il percorso museale è dunque immersivo, moderno, curatissimo, e si avvale della multimedialità con lo scopo di coinvolgere il pubblico e renderlo maggiormente consapevole.

Sono state organizzate anche molte attività collaterali all’esposizione, tra queste il prossimo appuntamento è l’incontro in programma il 12 giugno alle ore 17.00 con la presentazione del libro “Il delitto Matteotti”, di Mauro Canali edito da Il Mulino; con lui lo storico e saggista Davide Grippa e la giornalista di La7 Flavia Fratello.

La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Mauro Canali con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia, è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con l’Associazione culturale Costruire Cultura, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, sotto il patrocinio del Ministero della Cultura, con la presenza di Banca Ifis in qualità di main partner, con il contributo di Camera di Commercio di Roma e la partecipazione di Archivio Storico Luce, Rai Teche, Fondazione Pietro Nenni e AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Un viaggio drammatico ma doveroso nella nostra storia recente, attraverso documenti mai mostrati, fotografie e suggestioni artistiche che descrivono un’epoca, per ricalcare i passi di un uomo onesto e giusto, di un servitore dello stato che ha dato la vita per la libertà.

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